Visite fino alle 20 e al sabato. Stabilita anche la durata

L'Eco di Bergamo SALUTE

Sul piatto ci sono 61 milioni di euro, suddivisi tra i 41 milioni per gli enti pubblici e i 20 milioni per i privati accreditati. La traduzione di quelle risorse è in un obiettivo: arrivare a garantire in Lombardia entro dicembre oltre 7,2 milioni di prestazioni (comprese 2 milioni di prime visite) di quelle che rientrano nel Piano nazionale gestione liste d’attesa, cioè un milione di prestazioni in più del 2023. (L'Eco di Bergamo)

Se ne è parlato anche su altri giornali

The post Giunta regionale: varato nuovo piano di recupero e contenimento liste di attesa, oltre 11,5 milioni di euro a disposizione appeared first on (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

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La delibera prevede lo stanziamento di 61 milioni di euro per arrivare a garantire oltre 7 milioni di prestazioni (di cui 2 milioni di prime visite) di quelle che rientrano nel Piano Nazionale Gestione Liste di Attesa (Pngla) entro dicembre 2024 e la possibilità di effettuare visite ed esami di diagnostica anche al pomeriggio e il sabato mattina. (Il Fatto Quotidiano)

Il Presidente della Regione Lombardia e l’Assessore alla sanità hanno scritto il bando (delibera approvata il 22 aprile). Con milioni di euro di soldi pubblici. Sessantuno, per l’esattezza, per abbattere le liste d’attesa e arrivare a garantire oltre 7 milioni di prestazioni (di cui 2 milioni di prime visite) entro dicembre 2024 e un milione di prestazioni in più rispetto all’anno 2023. (Il Fatto Quotidiano)

Approvata in Lombardia una delibera che mira a ridurre considerevolmente le liste d’attesa nella Sanità. Due milioni di queste sono prime visite e la Regione mira inoltre a permettere di effettuare visite ed esami diagnostici al pomeriggio, così come di sabato mattina. (QuiFinanza)

«La regione Lombardia stanzia 61 milioni per dare l’impressione di voler limitare il mancato rispetto dei tempi di attesa. In realtà però una parte consistente dello stanziamento servirà per acquistare da operatori privati pacchetti di prestazioni sanitarie diagnostiche sostenendone la dilagante erogazione privata accreditata a contratto». (Il Cittadino)