Rai, il Pd si astiene sulle nomine. Quattro direttori passano senza accordo

La responsabilità tutto ciò è principalmente del suo amministratore delegato, Fabrizio Salini».

A quanto si apprende, la consigliera del Pd, Rita Borioni, si sarebbe astenuta sull’intero pacchetto di nomine di Salini, così come il presidente Marcello Foa.

Sono passate con una maggioranza risicata, attraverso lo spacchettamento, alcune delle nomine proposte dall’amministratore delegato Fabrizio Salini nel consiglio di amministrazione convocato da stamattina a viale Mazzini. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Per Luca Milani (proposto per la direzione di Rai Kids) parere favorevole di Salini, Laganà, Coletti e Rossi, no del consigliere De Biasio, astensione di Borioni e Foa. Dopo aver optato per il voto disgiunto, chiesto ieri dal consigliere Laganà, il consiglio di amministrazione ha espresso i propri pareri (non vincolanti) sulle proposte di nomina dell'ad Rai Fabrizio Salini. (Adnkronos)

Ma non un Rossi qualsiasi che porta un cognome forse più diffuso tra gli italiani, ma Rossi Giampaolo, romano, classe 1966, consigliere d’amministrazione in quota Fratelli d’Italia e profondo conoscitore della tivù pubblica. (Lettera43)

Le nomine passano e il Piano va avanti ma nessuna unanimità e maggioranze molto risicate. Quattro mesi di rinvii e attese e oggi il cda di fatto dà un voto complessivo di sfiducia. (Corriere Delle Alpi)

La Borioni potrebbe astenersi, nonostante ci siano due direttori (Coletta e Calandrelli) di area. Al momento c'è molta incertezza sull'esito. (Leggo.it)

Ritengo che votare indistintamente e nel complesso tutto il pacchetto significherebbe valutare profili che meritano sostegno unitamente ad altri sui quali invece possono sussistere perplessità”. Stefano Coletta alla direzione di Rai1 e dell’Intrattenimento di prime time, Ludovico Di Meo alla guida di Rai2 e della direzione Cinema e serialità, Silvia Calandrelli a Rai3 e alla direzione Cultura. (L'HuffPost)

Le nomine per le direzioni dei Tg sono attese dopo le consultazioni elettorali in Emilia Romagna e Calabria del prossimo 26 gennaio. L’amministratore delegato della Rai aveva infatti prefigurato prima di Natale di voler procedere solo con le nomine dei vertici delle reti, non toccando i direttori dei telegiornali. (Il Riformista)