Giovanni Brusca ''ha collaborato'' e si è ''ravveduto'', ecco perché è stato scarcerato
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Ecco l'idea che la ministra della Giustizia Marta Cartabia affida alla Commissione parlamentare Antimafia - e ovviamente attraverso l'organo bicamerale al Parlamento che dovrà legiferare - nel corso dei suoi sessanta serrati minuti di audizione, a Palazzo San Macuto (la Repubblica)
Ferma restando l’esigenza di comprendere il dolore delle vittime verso il quale lo Stato ha doveri risarcitori, resta il problema che la mafia è una struttura segreta e conoscerne i segreti è fondamentale. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)
Non sono insensibile al dolore dei familiari delle vittime che ha provocato la scarcerazione di Giovanni Brusca". Il contributo dei collaboratori di giustizia si è rivelato storicamente assai rilevante, in molte occasioni. (PalermoToday)
“La Mafia non è ancora stata sconfitta, è quindi necessario tenere sempre l’attenzione alta e vigile da parte dello Stato”. Nel lungo intervento la Cartabia si è poi concentrata sulle sentenze della Corte europea dei diritti umani e della Consulta che hanno smantellato l’ergastolo ostativo. (LA NOTIZIA)
Lei diceva: ‘Mi addolora ma è una legge dello Stato che ha voluto lo stesso Giovanni Falcone'” Durante l’audizione davanti alla Commissione Antimafia la ministra della Giustizia Marta Cartabia si è soffermata sull’importanza del contributo fornito dai collaboratori di giustizia nel contrasto alle organizzazioni mafiose. (Il Fatto Quotidiano)
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