Chi è Khalifa Haftar e perché combatte il governo di Al-Sarraj

News Mondo ESTERI

Chi è Khalifa Haftar. Nato il 7 novembre 1943 a Agedabia, Khalifa Belqasim Haftar è un militare e politico libico.

Secondo molti Haftar sarebbe, dal 1990, un agente assoldato dalla CIA. L’operazione dignità e la grande offensiva in Libia. Khalifa Haftar è uno dei grandi protagonisti dello scacchiere libico.

Dalle accuse di essere un uomo al soldo della Cia all’Operazione Dignità, chi è il Generale Khalifa Haftar e perché combatte il governo di Al-Sarraj. (News Mondo)

Ne parlano anche altre testate

Il maresciallo Khalifa Haftar non ha firmato l’accordo di cessate il fuoco con il governo di accordo nazionale guidato da al-Sarraj, abbandonando il meeting di Mosca. Haftar, dopo aver chiesto una notte di tempo per meditare sul testo dell’accordo, avrebbe affermato secondo Al Arabiya, che il documento proposto ignora molte richieste dell’esercito nazionale libico (DailyMuslim.it)

E’ un messaggio molto chiaro per Sarraj e Haftar sul fatto che non devono “dimenticare” i loro alleati. La tregua in Libia tra Sarraj e Haftar c’è, ma non è stata ancora formalizzata. (Difesa e Sicurezza)

Ripresi gli scontri a sud di Tripoli. Niente accordo a Mosca sulla pace in Libia. Secondo diversi media, il generale Kalifa Haftar, comandante dell'Esercito nazionale libico, ha lasciato la capitale russa senza firmare l'intesa sulla tregua che era stata sottoscritta ieri dal rivale, il premier Fayez al-Sarraj, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale. (LaPresse)

A tale scopo sono stati convocati a Mosca sia Fayez al Serraj, primo ministro libico, e il maresciallo Khalifa Haftar. La Libia sta vivendo un momento di tregua al conflitto che la infiamma: si tratta però di una situazione temporanea a cui si sperava di dare una veste definitiva. (BeFan)

All'ex segretario Matteo Renzi, che ha parlato di un Pd «modello Corbyn», ha replicato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: «caricature». Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Tunisi ha invitato al tavolo berlinese anche Tunisia e Algeria. (Italia Oggi)

È insieme che bisogna lavorare verso un nuovo approccio, che coinvolga tutti al tavolo del dialogo. Deve prevalere la via diplomatica». (Fai Informazione)