25 aprile, tensioni tra comunità ebraica e manifestanti pro Palestina a Roma

25 aprile, tensioni tra comunità ebraica e manifestanti pro Palestina a Roma
Il Sole 24 ORE INTERNO

Una mattinata di tensioni, insulti e lancio di oggetti tra circa 300 membri della comunità ebraica e altrettanti manifestanti pro Palestina a Porta San Paolo a Roma. Gli ebrei romani, in occasione della Festa della Liberazione, si sono radunati davanti alla lapide commemorativa accanto a Piramide per ricordare il ruolo della Brigata Ebraica nella Resistenza, mentre i manifestanti pro Palestina contestavano l’iniziativa e il ruolo di Israele nella guerra di Gaza (Il Sole 24 ORE)

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Gli antifascisti colpiscono ancora. Dopo gli scontri di stamattina a Roma tra militanti filopalestinesi e la brigata ebraica, il ministro della Giustizia Carlo Nordio è stato fischiato a Treviso dove si trovava per tenere un discorso durante una manifestazione commemorativa per la Festa della Liberazione. (ilGiornale.it)

Fischi e «buuh» di disapprovazione sono stati indirizzati al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il discorso che stava tenendo stamane in piazza a Treviso per la festa del 25 Aprile. (Corriere)

Fischi di disapprovazione sono stati indirizzati al ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il discorso stamane in piazza a Treviso per la festa del 25 aprile. (L'Unione Sarda.it)

25 aprile, Nordio fischiato alla cerimonia di Treviso: “Se siamo antifascisti? Domanda retorica, abbiamo giurato sulla Costituzione”

Nel 2023 Mattarella definì l’Italia «una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista». (Corriere della Sera)

Il ministro aveva iniziato da poco a parlare, affrontando il tema più caldo di queste ore, sostenendo che la richiesta di dirsi antifascisti "è una domanda retorica, perchè avendo noi giurato fedeltà sulla Costituzione - ha sottolineato - è ovvio che siamo antifascisti" (Sky Tg24 )

“A noi oggi viene chiesto molto spesso se siamo antifascisti. Un’ondata di fischi e “buuu” di disapprovazione ha accolto queste parole pronunciate a Treviso dal ministro della Giustizia Carlo Nordio (eletto in Parlamento con Fratelli d’Italia), nel suo discorso per le celebrazioni del 25 aprile in piazza Indipendenza. (Il Fatto Quotidiano)