L'Italia nazionalizza la raffineria russa Lukoil per salvarsi dalle sanzioni

L'INDIPENDENTE INTERNO

La raffineria Isab di Priolo, di proprietà della compagnia russa Lukoil, è stata nazionalizzata dal Governo guidato da Giorgia Meloni, assicurando la continuità produttiva degli impianti. Il governo mira infatti a evitare la chiusura dell’impianto, di proprietà dell’azienda russa Lukoil, per via dell’imminente embargo sul petrolio russo che scatterà il 6 dicembre. Il Consiglio dei Ministri, tramite un decreto legge, ha fatto leva sul golden power e coinvolge Invitalia per la «tutela dell’interesse nazionale nei settori produttivi strategici». (L'INDIPENDENTE)

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Lo scenario (BlogSicilia.it)

“Oggi è il 5 dicembre, data in cui scatta l’embargo per il petrolio russo, e… non è successo niente. Il Governo Meloni è riuscito a mantenere l’impegno assunto di garantire occupazione e produzione, ciò che il Governo precedente non è riuscito a fare. (Siracusa News)

Catania. “Ho ricevuto dall’autorità americana Olaf la garanzia che le banche che finanzieranno le operazioni ponte non siano sottoponibili a sanzioni americane”. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italia, annuncia pubblica una ulteriore notizia che può rassicurazioni ai lavoratori di Priolo (Livesicilia.it)

L’Eni in soccorso della raffineria di Priolo Isab-Lukil: una prospettiva disegnata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si trova a Catania alla Festa del Tricolore organizzata da Fratelli d’Italia. (Giornale di Sicilia)

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Diecimila e più famiglie sanno che potranno avere i salari e quindi potranno continuare a sperare nel lavoro e nella capacità che ha questa Regione di reagire. I cancelli resteranno aperti, l'Isab continuerà a produrre. (ilmessaggero.it)