La battaglia nelle università italiane per parlare di Palestina

Il Manifesto INTERNO

Tra le vittime dei bombardamenti quasi incessanti che dal 7 ottobre colpiscono Gaza c’è il sistema di istruzione palestinese: scuole, università, biblioteche e laboratori sono stati sistematicamente distrutti, e migliaia sono gli insegnanti, accademici e studenti che sono stati uccisi. Anche in Cisgiordania sono aumentati negli ultimi mesi gli attacchi ai campus universitari e gli arresti di studenti e docenti. (Il Manifesto)

Ne parlano anche altri media

I ricercatori stoppano il Maeci: “No all’uso della scienza in guerra” La contestazione si riferisce al bando che prevede la collaborazione con Israele: "Nessun boicottaggio, ma con Russia e Bielorussia le collaborazioni vennero sospese" (Dire)

È quanto annunciato nel corso di un'assemblea nazionale telematica che si è svolta oggi pomeriggio tra un centinaio di studenti, professori, ricercatori, dottorandi e personale tecnico amministrativo firmatari dell'appello per il ritiro del bando Maeci Italia - Israele. (Il Messaggero Veneto)

Tensione alle stelle tra studenti e forze di polizia all'università La Sapienza di Roma, ieri. I ragazzi hanno sventolato la bandiera della Palestina. (ilGiornale.it)

Due italiani su tre sono contrari alle occupazioni delle università. Online il 35% esprime un sentiment positivo relativamente alle occupazioni degli atenei, contro un 65% che, invece, guarda con negatività e/o perplessità al fenomeno scoppiato recentemente negli atenei di Roma, Napoli, Genova, Torino, Bologna e Macerata. (Adnkronos)

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 1174, presentato da Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) e sottoscritto da altri gruppi, per "esprimere piena solidarietà al Rettore Federico Delfino per la grave aggressione ricevuta e condannare fermamente e incondizionatamente questa e ogni aggressione fisica e verbale, volta a intimidire e impedire il democratico confronto di idee e opinioni diverse". (SavonaNews.it)

Suo zio insegna Italiano all’Università di Gerusalemme. Quell’ateneo da cui oggi non si sente rappresentata: «Sono delusa – ripete –, non mi sento più libera di essere me stessa. (La Stampa)