C'è primo sì alla riforma: i 18enni potranno votare al Senato

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Ad annunciaro è il capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali, Dario Parrini, che ha reso noto l'approvazione dell'emendamento che riforma l'elettorato.

Alla Camera, invece, bastano i 18 anni per poter andare alle urne, mentre per la candidatura ne servono 25.

anni si potrà votare per il Senato e a 25 si potrà diventare senatori.

L'emendamento, infatti, modifica anche l'elettorato passivo, il che permetterà ai ragazzi dai 25 anni in su di diventare senatori. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri giornali

Come noto, attualmente soltanto chi ha compiuto 25 anni può votare per il Senato e l’età minima per essere eletti senatori è di 40 anni. A rivendicare però il merito di questa riforma è pure Fratelli d’Italia che parla di vittoria su una battaglia storica. (Il Primato Nazionale)

«Si supera la paradossale e ormai anacronistica esistenza di un ramo del Parlamento dotato degli stessi poteri dell’altro, ma non eletto a suffragio universale. (Open)

Il provvedimento - conclude - andrà al più presto in Aula". Si tratta - sottolinea - di una riforma epocale. (Rai News)

La modifica potrebbe sanare un vulnus antico e permetterebbe ai 18enni di esprimersi anche per il Senato alle elezioni politiche. Prende corpo una riforma storica della quale da anni dibattono anche i costituzionalisti: i diciottenni potranno votare anche per il Senato. (L'HuffPost)

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Roma, 15 gen. (Adnkronos) - "Anche i diciottenni potranno votare per il Senato. E anche i venticinquenni potranno essere eletti senatori". (Liberoquotidiano.it)