“Quella pasta non è italiana”, Lidl multata di un milione di euro

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Nel dettaglio, gli impegni consistono in modifiche delle etichette e dei rispettivi siti così da garantire al consumatore un’informazione completa, fin dal primo contatto, sull’origine (talvolta estera) del grano utilizzato nella produzione della pasta.

Il nuovo set informativo permetterà così di evitare la possibile confusione tra provenienza della pasta e origine del grano.

La decisione dell'Agcm. (BlogSicilia.it)

La notizia riportata su altri giornali

Cinque aziende nel mirino, ma alla fine la multa da 1 milione è scattata solo nei confronti di Lidl Italia per i marchi Italiamo e Combino. Antitrust, concluso il procedimento per alcune informazioni ritenute fuorvianti rispetto all’origine del grano utilizzato per la produzione della pasta. (Inews24)

L’Antitrust ha sanzionato Lidl per 1 milione per “aver ingannato i consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio ‘Italiamo’ e ‘Combino’, inducendoli in errore sull’origine italiana della materia prima”. (next)

Gli altri noti marchi italiani cui l’Antitrust chiede più trasparenza. De Cecco. La De Cecco ha presentato una proposta di impegni, accettati e resi obbligatori dall’Antitrust. L’autorità ha esaminato le informazioni apposte sulle confezioni di pasta di semola di grano duro commercializzate da Lidl Italia s. (Ambiente Bio)

Giuseppe Cocco (marchio Cav Giuseppe Cocco), Lidl Italia (marchi Italiamo e Combino). In totale, l’Antitrust ha concluso cinque procedimenti riguardanti informazioni fuorvianti sull’origine del grano utilizzato nella pasta di semole. (Money.it)

Nello specifico si tratta di promozione e commercializzazione delle proprie linee di pasta di semola di grano duro mediante confezioni che rappresentano in maniera ingannevole le caratteristiche del prodotto, enfatizzandone sulla parte frontale l’italianità in assenza di adeguate e contestuali indicazioni sull’origine anche estera del grano duro impiegato. (Tp24)

Peccato per un dettaglio: nonostante il richiamo all’italianità del prodotto, una parte consistente del grano – in media superiore al 50% – utilizzato per realizzarlo non proveniva dal belpaese, anche se qui veniva macinato. (Il Primato Nazionale)