Crocifisso, decide la scuola Scelta pilatesca

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Nessun docente può ritenere lesa la sua libertà di insegnamento se sopra la testa gli pende la vittima Gesù.

le soluzioni più adatte, tenendo il crocifisso o no oppure affiancandolo con altri simboli.

Ci aspettiamo che tale metodo ora sia adottato anche per altri simboli, che so la bandiera, il ritratto del Presidente di turno, o le effigi su monete, su cui in più d’uno avrebbe da ridire

Davide. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

E’ come nelle relazioni umane: per intessere relazioni sane occorre prima conoscersi per poi conoscere gli altri». E conclude: «Se i laicisti vedono nel crocifisso un simbolo religioso prevaricatore e non rispettoso di chi professa altre religioni, stiano pure tranquilli: è già uscito dalle scuole italiane! (leggo.it)

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che la disposizione del regolamento degli anni venti del secolo scorso – che tuttora disciplina la materia, mancando una legge del Parlamento – è suscettibile di essere interpretata in senso conforme alla Costituzione. (PaeseRoma.it)

Condividi. Inizia. Puoi selezionare il secondo di avvio del contenuto che vuoi condividere. Posiziona il player nel punto in cui vuoi avviare la selezione e poi premi la spunta di Inizia. (Radio Radicale)

“Peccato che i giudici non abbiano ancora mostrato coraggio sotto il profilo della questione discriminatoria verso le altre religioni”, ha sottolineato. Il rammarico per il professor Metastasio è che “questa sentenza arrivi ben 13 anni dopo i fatti” (Tecnica della Scuola)

“L’aula può accogliere la presenza del crocifisso – si legge nella sentenza 24414 – quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. (Papaboys 3.0)

“È innegabile che quell’uomo sofferente sulla croce non possa che essere simbolo di dialogo”, aggiunge. E’ il commento di mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, alla sentenza della Cassazione, pur riservandosi di leggerla nella sua integralità. (MilanoPost)