Mense scolastiche, quattro arresti tra Friuli e Veneto per frode nelle pubbliche forniture

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Agli arresti domiciliari sono finiti in quattro, mentre una quinta persona ha l’obbligo di dimora.

Bufera sul Comune di Udine, dove un’assessora leghista, una funzionaria e un consulente sono indagati in un’ampia inchiesta che ha portato a quattro arresti domiciliari a causa della gestione delle mense scolastiche.

I provvedimenti sono stati eseguiti dai Carabinieri del Nas di Udine a seguito di accertamenti nell’ipotesi di frode in pubbliche forniture sugli appalti per le mense scolastiche. (Il Fatto Quotidiano)

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Sono queste le novità presentate questa mattina nella sala consiliare del Comune di Benevento del servizio mensa all'interno delle scuole comunali. La domanda di iscrizione è da intendersi obbligatoria per tutit in quanto coloro che non risulteranno iscritti non potranno accedere ai servizi (Ottopagine)

Mense scolastiche, i genitori entrano nel centro cottura: «Fateci vedere gli ingredienti e le ricette». . L'indagine è partita l’anno scorso. La presidente della commissione mense: «Grazie carabinieri, le vere vittime sono i nostri bambini». (Il Messaggero Veneto)

Le indagini sono partite dopo alcune segnalazioni da parte delle Commissioni Mensa, composte da genitori, in merito a disservizi. (Metropolis)

Le indagini sono state condotte con diverse ispezioni svolte nei centri cottura di Ruda (Udine), Tarcento (Udine), Motta di Livenza e nelle mense delle scuole primarie. Tra gli indagati figurano i vertici della società la Ep spa e pure un amministratore pubblico, un funzionario pubblico e un libero professionista (La Tribuna di Treviso)

Il Tribunale di Verona ha assolto il prete, che oggi opera in Friuli (Telefriuli)

Proprio come sembrano rivelare le intercettazioni telefoniche attivate a un certo punto dell’attività d’indagine a carico di alcuni degli indagati. Perché la strategia aziendale – rileva il gip Emanuele Lazzàro, che ha studiato le carte e applicato le misure cautelari – rispondeva a un solo imperativo: abbattere i costi. (Il Messaggero Veneto)