Dieselgate, risarcimenti ai clienti in base ai chilometri percorsi

Motor1 Italia ECONOMIA

Accordi diretti. Sembra che dal 2015, anno dello scandalo, ad oggi la Casa abbia patteggiato con 240.000 parti in causa e sempre secondo Volkswagen sarebbero circa 60.000 i contenziosi ancora in attesa di esito.

L'esito è determinante perché dopo il ricorso e la sentenza di Karlsruhe, riconosce al più alto livello giudiziario un risarcimento a un cliente della Casa "vittima" delle emissioni manipolate. (Motor1 Italia)

Su altre fonti

Volkswagen ha promesso “offerte appropriate” a chi si è ritrovato, suo malgrado, con il software responsabile della manipolazione dei dati sulle emissioni inquinanti. La Corte di Giustizia federale tedesca ha dato ragione al cliente Volkswagen, esprimendosi contro la casa automobilistica nel primo caso presentato al tribunale dal proprietario di una vettura, in relazione allo scandalo delle emissioni truccate (Dieselgate). (Finanzaonline.com)

Il giudizio della Corte di Cassazione non impatterà invece sulla class action chiusa in passato. Volkswagen è tenuta a risarcire i clienti possessori di auto coinvolte nel Dieselgate: lo stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione tedesca, che precisa che i consumatori sono però obbligati a detrarre i chilometri percorsi dalla somma in denaro che riceveranno. (Automoto.it)

Lo scandalo fu enorme, e uno degli storici marchi europei nella produzione di “auto per il popolo” dal 2015 perse moltissimi acquirenti. Volkswagen: questi clienti riceveranno un considerevole rimborso. (Tecnoandroid)

Soltanto in Germania, per esempio, sarebbero oltre 60mila le cause ancora aperte e in attesa di sentenza nei tribunali civili del paese. La sentenza conferma il giudizio di inizio maggio relativo al caso di un automobilista tedesco che, dopo aver acquistato un’auto Volkswagen a motore diesel a cui l’azienda aveva modificato la centralina, ha denunciato il produttore. (Wired.it)

Il ricorso alla Corte Suprema è stato deciso sia dal querelante, con l’ovvio obiettivo di ottenere un pieno ristoro, sia dalla Casa di Wolfsburg, intenzionata a provare che i clienti non abbiano alcun diritto di rimborso. (Quattroruote)

Il tribunale di Coblenza nel giugno 2019 gli aveva concesso 26mila euro per «danneggiamento intenzionale», sottraendo dalla cifra complessiva l‘ipotetico deprezzamento legato all‘utilizzo della vettura. (Avvenire)