Adelante senza juicio. Lagarde non molla sui tassi, ma i "basta" ormai non si contano più (di C. Paudice)

L'HuffPost ECONOMIA

Nel tirare dritto con un altro maxi-rialzo dei tassi, il sesto di fila, Christine Lagarde ha mutato la forma, non la sostanza. Nella settimana del ciclone finanziario che ha investito prima la Silicon Valley e poi la Svizzera trascinando verso il fondo tutti i listini europei e americani per le paure di una nuova crisi in stile Lehman, in molti alla vigilia del Consiglio Direttivo avevano scommesso su un rallentamento nella stretta monetaria della Bce. (L'HuffPost)

Su altre testate

Giorgio Arfaras, economista del Centro Einaudi di Torino, a Fanpage.it sulla decisione della Bce di alzare i tassi di interesse di 50 punti base dopo il crollo di Credit Suisse e il fallimento di Silicon Valley Bank: "La decisione è stata: viva l'economia reale. (Fanpage)

La Banca centrale europea ha mantenuto ieri la promessa di un aumento dei tassi di mezzo punto. Il costo del denaro è salito al 3,5% e la presidente Christine Lagarde lo ha motivato ribadendo che "l'inflazione resterà troppo alta per troppo tempo". (la Repubblica)

Il primo che si schiera apertamente contro è il ministro degli Esteri Antonio Tajani. (Corriere della Sera)

Nel video l'intervista a Ilaria Bifarini, economista e saggista (San Marino Rtv)

Le ultime scelte intraprese dalla Banca centrale europea hanno alimentato ulteriormente la discussione: il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento, seguendo con attenzione le tensioni in atto sui mercati e dicendosi pronto a intervenire in caso di necessità per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'Euro. (ilGiornale.it)

Non solo la BCE ha alzato nuovamente il tasso d'interesse di 50 punti base, portando il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,50%, ma la Presidente Lagarde ha lasciato intendere che potrebbe non essere finita qui se i dati sull'inflazione non saranno quelli desiderati, e pare proprio che non lo siano. (Money.it)