La tragedia di Giulia, Pordenone scende in piazza

Il Friuli INTERNO

Manifestazione a Pordenone per Giulia Cecchettin, la ventiduenne uccisa e ritrovata tra Piancavallo e Barcis. L’autopsia farà luce sulle ultime ore di vita della giovane. Filippo Turetta sarà estradato entro dieci giorni. L’esame medico legale, che verrà effettuato all’università di Padova, dovrebbe fornire agli investigatori ulteriori elementi sugli ultimi istanti di vita della giovane. L’ispezione esterna, condotta già sabato pomeriggio dal dottor Antonello Cirnelli, dopo il rinvenimento della salma di Giulia in un canalone, lungo la strada che da Piancavallo porta a Barcis, ha confermato che si è trattata di una morte violenta causata da diversi fendenti che hanno raggiunto il corpo della 22enne. (Il Friuli)

La notizia riportata su altre testate

L’iniziativa gha preso piede in moltissimi istituti storici di Milano: dal Manzoni al Tenca, dal Vittorini al Carducci, quasi tutti i licei milanesi hanno raccolto l'appello di Elena Cecchettin e, oltre a fare rumore invece di osservare un minuto di silenzio, hanno dato vita a diversi flash mob per ricordare Giulia. (IL GIORNO)

Giulia Cecchettin ha lottato fino all’ultimo, con tutte le sue forze, per sopravvivere alla furia omicida dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Un numero che ritorna: Giulia Cecchettin ha provato a salvarsi e a sottrarsi a una lotta che è durata proprio 22 minuti, interminabili. (Virgilio Notizie)

Donne vittime di violenza, Anief: oggi fermiamoci tutti e piangiamo per un’altra vita spezzata. Da domani scuola, famiglie e tutta la comunità lavorino insieme per cambiare le cose Di (Orizzonte Scuola)

Un amore di quelli rari, profondi, che dura da 67 anni. La storia di Paolo e Adele è un qualcosa da incorniciare, in un momento storico così triste dove le coppie diventano trappole e dove molto spesso a pagarne le conseguenze sono soprattutto le donne e i bambini. (Frosinone News)

"Giulia, ti vogliamo bene": queste le parole scritte accanto alla gigantografia di Giulia Cecchettin esposta sulla facciata del Municipio di Vigonovo (Venezia) e della Biblioteca del polo culturale di Saonara (Padova). (La Stampa)

“Una piazza piena riunita in un silenzio assordante. Un silenzio rotto dalle parole coraggiose di studentesse e studenti che hanno deciso di urlare “BASTA!” Basta alla violenza, basta alla cultura del patriarcato. (ravennanotizie.it)