Dl fisco, Di Maio: "Norma su fondazioni una porcheria"

Adnkronos INTERNO

Così il capo politico del M5S e ministro degli Esteri Luigi Di Maio all'Adnkronos sulla decisione, presa nella notte con un emendamento al dl fisco, di rinviare l'applicazione dello spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra i partiti e le fondazioni.

Foto Afp. "Il decreto torni subito in commissione e si tolga quella porcheria".

Io non ho sfidato nessuno, anzi", scrive quindi Di Maio, su Facebook, ribadendo la linea del Movimento 5 Stelle sul Meccanismo europeo di stabilità. (Adnkronos)

La notizia riportata su altre testate

D'altronde il tema solletica le spinte pro-Carroccio che il senatore Gianluigi Paragone nemmeno nasconde: «Mi auguro che su questa impostazione emergano le differenze macroscopiche che ci sono tra il M5S e il Pd e quindi si finisca con questo governo». (Il Gazzettino)

Di Maio ha quindi auspicato un negoziato: “Non bisogna accelerare – ha ammonito – con negoziato si puo’ migliorare. (ITALPRESS) – “Un negoziato ha tutte le possibilita’ di migliorare questo trattato”. (Sicilianews24)

(Adnkronos) - Sul Mes, nel vertice di 4 ore a Palazzo Chigi, "c'è stato un confronto civile, costruttivo, però è chiaro ci sono opinioni diverse. Il M5S da sempre preoccupato del Mes e di una serie di riforme che si stavano facendo e che riguardavano le banche, già sul bail-in noi eravamo contrari e si è visto cosa ha comportato. (OlbiaNotizie)

Con le mani tese sul banco, Di Maio è stato punzecchiato dalla Lega e anche della parole di Conte, che ha ripercorso l'iter del Fondo Salvo Stati partito ai tempi del governo gialloverde. Il leader del 5 stelle è stato l'unico ministro tra i banchi del governo a non applaudire mai il presidente del consiglio. (Il Messaggero)

– Matteo Salvini non usa mezzi termini per esprimersi sul meccanismo europeo salva Stati. Se vuole essere coerente, Luigi Di Maio ha una grande occasione per dimostrare che ha un briciolo di dignità”. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

E alla fine non ha concesso nemmeno un applauso al premier (stessa posizione per la fedelissima Laura Castelli, viceministro dell'Economia), al contrario dei grillini D'Incà e Bonafede, visibilmente soddisfatti dalle parole del presidente del consiglio, come ha certificato l'applausometro. (Il Gazzettino)