Ucraina, l’Ue deve prepararsi al peggio

Italia Oggi ESTERI

I leader presenti al Consiglio europeo Il Consiglio europeo di giovedì 21 marzo fa proprie le preoccupazioni circolanti tra gli esperti sulla situazione e sulle prospettive dell’evoluzione del conflitto russo-ucraino. Viene confermata la linea che abbiamo suggerito in queste settimane e viene smentita in modo clamoroso la narrazione che, per esempio, Antonio Tajani ha dato agli italiani, a partire dalle indicazioni di Emmanuel Macron sulla ipotesi di una partecipazione francese ed europea alla difesa di Kiev. (Italia Oggi)

Ne parlano anche altri giornali

«La Russia deve pagare per quello che sta facendo». Una due giorni dedicata soprattutto a discutere di politica estera, a partire ovviamente dalla situazione in Medio Oriente e dalla guerra in Ucraina. (Open)

Nonostante le promesse e le dichiarazioni d’intenti, l’Unione europea non è riuscita ad avviare un processo di riforma dei Trattati che permetta di superare, ad esempio, la complicata questione del potere di veto in sede di Consiglio Ue. (Il Fatto Quotidiano)

Nel Consiglio europeo concluso ieri, il penultimo prima dell’appuntamento elettorale di giugno – l’ultimo si terrà il 17 e 18 aprile e tratterà soprattutto di economia – i capi di Stato e di governo hanno lavorato su un’agenda molto fitta, quasi per intero dedicata alla politica estera, con in primo piano le due guerre alla frontiera dell’Ue. (Il Manifesto)

Ma tra i leader Ue sento che c’è un supporto molto forte e c’è un sentimento d’urgenza circa la necessità di acquistare maggiori dotazioni militari e di usare tutti gli strumenti disponibili». «Abbiamo ascoltato il messaggio di Zelensky: lui è sempre molto duro e fa bene perché sta subendo un’aggressione e perché ha bisogno di un sostegno maggiore. (La Stampa)

Colpita una delle due linee elettriche che alimentano la centrale nucleare ucraina di Zaporizhia, in mano alle forze russe, poi ripristinata. Mentre I 27 leader sono riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo di fine marzo, in Ucraina Vladimir Putin scatena l’inferno. (L'HuffPost)

La Russia di Putin è stata ed è la fonte principale del cambiamento in corso, ma non è l’unico Paese che contribuisce al disordine. C’è la consapevolezza, nelle leadership europee, che siamo entrati in un mondo pericoloso, instabile, minaccioso. (Il Sole 24 ORE)