L'Europa si confronta con la guerra: una riflessione

Dopo due giorni di intensi dibattiti, il Consiglio europeo, composto dai leader dei 27 governi nazionali, ha concluso la sua sessione con una serie di raccomandazioni. Queste erano quasi esclusivamente incentrate sulla guerra, riflettendo la consapevolezza delle leadership europee che ci troviamo in un mondo pericoloso, instabile e minaccioso.

La Russia e il cambiamento

La Russia di Putin è stata e continua ad essere la principale fonte di questo cambiamento. Tuttavia, non è l'unico Paese che contribuisce al disordine. Da un lato, c'è la minaccia sul fronte baltico, dall'altro, la paura di un ritorno della guerra nucleare in Europa.

La metafora di Cechov e la situazione attuale

Anton Cechov sosteneva che "quando appare un fucile nel primo atto, prima che cali il sipario avrà sparato". Applicando questa metafora ai tempi attuali, non ci sono dubbi su una grande sparatoria finale: di fucili, sul palcoscenico del continente, se ne vedono anche troppi. L'attacco terroristico a Mosca, rivendicato dall'Isis tagiko-afghano, di cui Vladimir Putin scarica falsamente almeno parte della responsabilità sull'Ucraina, completa la tempesta perfetta. Alcuni lo paragonano già all'attentato di Sarajevo, che scatenò la Prima guerra mondiale.

La pace e i suoi difensori

Dall'altra parte, ci sono coloro che difendono la pace. Questi individui, purtroppo, sembrano essere in minoranza. Molti parlano di armi, di deterrenza, e alcuni ripetono il vecchio adagio "si vis pacem, para bellum", che è diventato il nome di alcune armi micidiali. Ma la vera pace non può essere raggiunta attraverso la guerra, e coloro che cercano veramente la pace lo sanno. Speriamo che le loro voci vengano ascoltate.

Per saperne di più:
Ordina per: Data | Fonte | Titolo