Nel Lazio i richiami vaccino Pfizer e Moderna rimarranno a 21 e 28 giorni e non aumenteranno a 42

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Fanpage.it ECONOMIA

Nel Lazio sono state attualmente somministrate oltre 1,5 milioni di dosi Pfizer (950mila prime dosi e 614mila richiami circa) e 142mila dosi Moderna (91mila prime dosi e 50mila richiami).

Nel Lazio i richiami dei vaccini Pfizer e Moderna resteranno a 21 e a 28 giorni dalla somministrazione della prima dose.

Secondo il Cts la somministrazione del richiamo entro 42 giorni dalla prima non avrebbe conseguenze sull'efficacia della risposta immunitaria. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

I vaccini Pfizer e Moderna fermano le varianti del coronavirus. MODERNA. Una singola dose di richiamo del vaccino Moderna "ha aumentato i titoli neutralizzanti contro Sars-CoV-2 e contro due varianti preoccupanti (sudafricana e brasiliana) nei partecipanti a studi clinici precedentemente vaccinati". (Adnkronos)

I vaccini Pfizer e Moderna fermano le varianti del coronavirus. L'efficacia dei vaccini mRna viene ribadita dagli studi mentre i riflettori si accendono, anche in Italia, sulla variante indiana del covid. (Tiscali.it)

L’analisi dei ricercatori del Qatar evidenzia come la prima dose del vaccino di Pfizer-BioNTech protegga quasi tre volte meno dalla variante inglese rispetto al ciclo raccomandato di due dosi. (Scienze Fanpage)

Vaccini contro il covid Gli esperti: "Mantenere intervallo 21 giorni per richiamo di Pfizer e Moderna per pazienti fragili" Le persone colpite da cancro, spiega il presidente Foce Francesco Cognetti, "non sviluppano una adeguata risposta anticorpale dopo la prima somministrazione. (Rai News)

La campagna vaccinale contro il coronavirus in Italia si fa sempre più di massa: da lunedì prossimo, 10 maggio, saranno aperte le prenotazioni agli over 50, annuncia il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo. (L'Arena)

La vaccinazione di massa rappresenta dunque una svolta contro un virus che ha mietuto probabilmente molte più vittime di quelle riportate Il vaccino di Pfizer, secondo due diversi studi pubblicati su Lancet e New England Journal of Medicine, resta infatti fortemente protettivo contro le varianti 'inglese' e 'sudafricana', con tassi di efficacia molto alti contro il rischio di infezione. (LaC news24)