Page e Brin lasciano Google e Alphabet a Pichai. La fine di un'era?

Fortune Italia ECONOMIA

Non avremmo potuto trovare di meglio per guidare Google e Alphabet nel futuro”.

Sundar Pichai, che ha guidato Google per oltre quattro anni, manterrà il suo ruolo e diventerà anche Ceo di Alphabet, mentre il ruolo di presidente non verrà coperto.

Sia lui (Page) che Brin hanno fatto sapere nella loro lettera che all’azienda non servono più due Ceo e un presidente.

Dopo l’annuncio del cambio della guardia nella casa madre, le azioni di Google sono aumentate di oltre l’1% nelle contrattazioni seguite alla chiusura della Borsa. (Fortune Italia)

La notizia riportata su altre testate

A sostituire i due manager, che con il loro annuncio chiudono davvero un’era, sarà l’attuale amministratore delegato della controllata Google, Sundar Pichai, che così diventa Ad di tutto l’universo di BigG. (Wired.it)

Sundar Pichai, che ha guidato Google per oltre quattro anni, diventerà anche ceo di Alphabet. Sia Page sia Brin, che hanno annunciato la notizia in un blog, hanno promesso di restare attivamente coinvolti come membri del board e azionisti. (Italia Oggi)

Matteo Tontini,. L’annuncio a sorpresa di Larry Page, CEO di Alphabet, e del presidente Sergey Brin, di rinunciare ai loro titoli e allontanarsi dalla gestione della società madre di Google, chiude un percorso che ha plasmato la azienda per 21 anni. (Webnews)

Il Ceo di Google Sundar Pichai. Sia Page che Brin hanno promesso di restare coinvolti come membri del board e azionisti. (Avvenire)

Page e Brin resteranno all’interno del consiglio di amministrazione oltre che azionisti, ma sono certi che da oggi non sarà più necessario avere due CEO e un Presidente a guidare Google e Alphabet. Pichai è in Google da ormai 15 anni e conosce perfettamente i meccanismi dell’azienda e ovviamente anche di Alphabet. (TuttoAndroid.net)

Sarà interessante capire come ci resteranno e se continueranno a condizionare e plasmare il mercato come negli ultimi 20 anni. La mossa, in realtà, ha sorpreso fino a un certo punto: prima di tutto, i due non prendono posizione pubblicamente da un (bel) po’. (Corriere della Sera)