Pasta: l'Antitrust multa Lidl con una sanzione di 1 milione di euro

Corriere Quotidiano ECONOMIA

In ragione dell’importanza attribuita dai consumatori all’informazione sull’origine della materia prima e della diffusione dei punti vendita della catena, l’Autorità ha quindi irrogato una sanzione di un milione di euro.

Quanto a Lidl, l’Autorità ha adottato un provvedimento di accertamento di una pratica commerciale scorretta nei confronti dell’azienda, che non ha presentato impegni nel corso della procedura istruttoria. (Corriere Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

Il nuovo set informativo permetterà così diL'Agcm ha adottato inoltre un provvedimento di accertamento di unache non ha presentato impegni nel corso della procedura istruttoria. "La pratica commerciale accertata – spiega l'Autorità – consiste nell'aver ingannato i consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio Italiamo e Combino, inducendoli in errore sull'origine italiana della materia prima. (Il Messaggero)

Nella pratica, sia sul sito internet di Lidl che nei punti vendita, la pasta in oggetto veniva pubblicizzata dando risalto all’italianità del prodotto senza però riferire corrette informazioni sulla provenienza del grano duro. (InvestireOggi.it)

In questo provvedimento le società oggetto del richiamo hanno tutte accettato di apportare modifiche alle etichette così che il consumatore venga informato in modo completo fin dall’inizio. Inizialmente erano stati cinque i procedimenti istruttori che riguardavano notizie non vere circa l’origine del grano duro usato per produrre la pasta. (Notizie Ora)

Nel dettaglio, gli impegni consistono in modifiche delle etichette e dei rispettivi siti così da garantire al consumatore una informazione completa, fin dal primo contatto, sull’origine (talvolta estera) del grano utilizzato nella produzione della pasta. (calabriadirettanews)

Il nuovo set informativo permetterà così di evitare la possibile confusione tra provenienza della pasta e origine del grano. Questa l’accusa mossa dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, a Lidl Italia. (Sardegna Reporter)

Nello specifico si tratta di promozione e commercializzazione delle proprie linee di pasta di semola di grano duro mediante confezioni che rappresentano in maniera ingannevole le caratteristiche del prodotto, enfatizzandone sulla parte frontale l’italianità in assenza di adeguate e contestuali indicazioni sull’origine anche estera del grano duro impiegato. (Varese Press - giornale online)