50° di sacerdozio di Papa Francesco. Gli auguri della Cei al pastore di una Chiesa che accorcia le distanze

Farodiroma ESTERI

Grazie, perché con il Suo sguardo attento e amorevole ridona alla Chiesa la gioia del Vangelo.

Così, in occasione del 50° anniversario della Sua ordinazione sacerdotale, la Chiesa che è in Italia partecipa con la sua preghiera di lode e di ringraziamento al Signore.

Grazie, per la Sua paternità spirituale: non si stanca, Lei per primo, di «prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare». (Farodiroma)

Su altre fonti

Nella giornata in cui Papa Francesco ha celebrato i suoi 50 anni di sacerdozio Notizie.it ha voluto analizzare l’opinione degli italiani sull’operato del pontefice più discusso degli ultimi decenni. (Yahoo Notizie)

Perché papa Francesco è prima di tutto un prete, cioè un padre che ha continuato ad esserlo e a farlo. Questo significa essere ministri: non svolgere delle funzioni, ma servire lieti, senza dipendere dalle cose che passano e senza legarsi ai poteri del mondo. (CEInews)

Come ho ricordato nella Lettera Admirabile signum, il presepe è come un Vangelo vivo. È la bellezza dell'appuntamento che da 50 anni si ripete in una affollatissima Piazza San Pietro, ogni terza domenica d’Avvento: il Bambinello del presepe che migliaia di ragazzi e bambini stringono nelle proprie mani viene benedetto dal Papa Francesco durante la preghiera dell’Angelus. (Vatican News)

Certo, gli ho raccontato le mie cose, mi sono confessato… ma non so cosa sia successo… Là, ho sentito che dovevo essere sacerdote. La sua famiglia parla italiano: piemontese da parte paterna, ligure da parte materna. (Farodiroma)

Obiettivo: conoscere papa Francesco lì dove ha iniziato il cammino che l’ha portato al soglio di Pietro. Le Villas miserarias, i luoghi di papa Francesco: «La pastorale argentina è la pastorale della Chiesa universale». (Famiglia Cristiana)

All’Angelus Papa Francesco ricorda l’esplicito invito del profeta Isaia: “Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa”. […] Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Gesù, Colui che si è fatto uomo per incontrare ognuno di noi”. (www.amedeolomonaco.it)