Russia. Moex non apre: borsa rischia tracollo e Putin la presidenza

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Nonostante queste misure drastiche sarà però difficile per il Cremlino evitare quello che probabilmente si rivelerà uno shock finanziario senza precedenti per il paese, escluso dal sistema di pagamenti digitali Swift, quasi isolato dal mondo e dal quale molte grandi aziende straniere sono ormai fuggite o stanno per farlo.

di Giacomo Dolzani –. Per il secondo giorno consecutivo il Moex, la borsa di Mosca, non ha aperto: il governo russo ha infatti deciso di sospendere le contrattazioni anche nella giornata di oggi per evitare, o almeno rimandare, il tracollo finanziario. (Notizie Geopolitiche)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nell’anno dell’annessione della Crimea, infatti, si passò da 32 a 66 rubli per un dollaro, che diventeranno 91,77 alla vigilia della cosiddetta «operazione speciale» contro Kiev (poco sotto i livelli di aprile 2021). (Il Manifesto)

Dal crollo del rublo al boom del bitcoin, gli effetti guerra finanziaria contro Putin di Andrea Franceschi 01 marzo 2022. Se la prima tornata di sanzioni dell’Occidente contro Mosca era stata giudicata troppo morbida con le decisioni prese nel weekend siamo arrivati all'artiglieria pesante. (Il Sole 24 ORE)

Anche ieri la Borsa e' rimasta chiusa per tutta la seduta, per evitare il crollo delle quotazioni. Il rublo ha toccato il minimo storico perdendo un terzo del suo valore nonostante la Banca centrale russa abbia piu' che raddoppiato il tasso di riferimento (Il Sole 24 ORE)

Milano apre in ribasso, poi azzera le perdite a metà seduta. La Borsa di Tokyo ha chiuso in netto ribasso (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE) (Sky Tg24 )

Una situazione «drammatica», ammette la stessa governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina, mentre anche dagli oligarchi fedeli al Cremlino si alza qualche mugugno e la protesta continua a serpeggiare tra la popolazione. (Giornale di Sicilia)

Giornata campale quella di ieri per l’economia e la finanza della Russia, stretta nella morsa delle sanzioni occidentali. Dopo un primo round, nel quale Usa, Ue e Regno Unito avevano escluso alcune banche russe dai mercati finanziari occidentali, è arrivato un secondo colpo. (Il Fatto Quotidiano)