Chat toghe, Csm apre pratica. Il Colle vigila: "Ma no scioglimento"

ilGiornale.it INTERNO

Questa sera è arrivata la notizia che presso il Csm (Consiglio superiore della magistratura) è stata aperta una pratica nei confronti dei protagonisti delle scandalose chat.

In tanti, compreso Salvini, hanno chiesto lo scioglimento del Csm, con tanto di riforma dell'elezione del Consiglio.

Il silenzio del presidente della Repubblica sulle chat tra le toghe è stato decisamente assordante.

Il presidente della Repubblica, in qualità di presidente del Csm, può procedere al suo scioglimento "qualora ne sia impossibile il funzionamento", come riportato dall'articolo 31.

Il Consiglio superiore della magistratura sembra essere blindato, e nella storia del nostro Paese non ci sono precedenti ai quali appellarsi. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Altri magistrati rischiano di essere sanzionati per le chat con Luca Palamara. Le stesse che hanno portato a quella che Luca Poniz, vertice dell’Anm, ha definito nel giorno del suo insediamento “la notte della magistratura”. (L'HuffPost)

È doloroso, oltre che paradossale, che l'esempio più deteriore della loro violazione provenga proprio da settori deputati a garantirne l'applicazione. È il pericolo che corre oggi la Magistratura, che avendo esagerato nell'uso delle intercettazioni, rischia ora di restarne sommersa. (Il Messaggero)

Ad occuparsene sarà la Prima Commissione, a cui il Comitato di presidenza ha inviato gli atti. Lo sottolinea la Procura generale della Cassazione. (Imola Oggi)

Le ragioni di merito, poi, riguardano gli attuali componenti del Csm: nessuno è coinvolto nello scandalo che cominciò un anno fa. Il materiale processuale sul pm di Roma Luca Palamara, trasmesso dalla procura di Perugia alla procura generale della Corte di Cassazione, "è composto da un notevole numero di atti, tra cui diverse decine di migliaia di sms e chat, in larga parte di contenuto estraneo all'oggetto delle procedure". (AGI - Agenzia Italia)

In una nota la Procura retta dal Pg Salvi spiega che dalla procura di Perugia sono giunti "ulteriori atti" dell’inchiesta sul pm romano la cui valutazione è "indispensabile ai fini delle considerazioni conclusive sulle azioni disciplinari esercitate e sulle eventuali nuove azioni da assumere". (Il Fatto Quotidiano)

"Non reati penali - conclude Repubblica -, ma violazioni disciplinari che ancora sono in attesa ma che presto dovranno essere affrontate". 26 maggio 2020 a. a. a. Sta venendo giù, con Luca Palamara, tutta la rete di potere dei magistrati. (Liberoquotidiano.it)