Nomine pubbliche: da Cdp a Ferrovie e Rai, il governo Draghi deve scegliere se confermare o mandare via i vertici

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Tra queste spicca Cassa depositi e prestiti (Cdp), di cui il Mef ha in mano l’83%, e che da sola conta quasi 500 miliardi di attivo.

Tra queste, c’è Saipem, della quale Eni ha in mano il 30,54% e il Cdp ha in portafoglio il 12,55 per cento.

Dato tra i “papabili” anche Alessandro Rivera, che però è appena stato confermato direttore generale del Tesoro.

Benché quindi si tratti formalmente della prima società a controllo pubblico dell’era Draghi dove avviene un “ribaltone”, riesce difficile imputarlo a Palazzo Chigi e non, quantomeno in misura maggiore, a Descalzi. (Business Insider Italia)

Ne parlano anche altri media

Con Draghi niente più “salvo intese”. Con il governo Draghi è scomparso il “salvo intese”. (Zazoom Blog)

E così i Sondaggi consegnano lo specchio di una stanchezza di un popolo che nonostante il cambio di guardia è stanca di aspettare. Queste le regole del DPCM emanato dal premier Draghi per limitare il contagio nei giorni di festività. (Zazoom Blog)

Mediamonitor.it ha indagato qual è stata la visibilità del nuovo governo dal 25 febbraio al 31 marzo, mettendola a confronto con quella dei leader politici. (ITALPRESS) – I mezzi d’informazione italiani danno più spazio ai maggiori leader politici che non ai ministri del Governo guidato da Mario Draghi, il quale, però, come prevedibile, è il più citato sui media (50.914 menzioni). (La Voce di Mantova)

Lo stesso Zingaretti, inoltre, è al quinto posto della top ten che sancisce la supremazia, in termini di visibilità mediatica, dei politici sugli esponenti di governo. L’avvicendamento a via del Nazareno ha dominato la scena mediatica dell’ultimo mese: se alle citazioni del neosegretario PD Enrico Letta (26.645) si sommano quelle dell’ex Nicola Zingaretti (16.003), ci si avvicina a quelle di Draghi. (SardiniaPost)

Mediamonitor.it ha indagato qual è stata la visibilità del nuovo governo dal 25 febbraio al 31 marzo, mettendola a confronto con quella dei leader politici. Sempre confrontando i ministri, il titolare degli Esteri Luigi Di Maio (6. (Il Giornale delle Partite IVA)

«Quello che posso dire è che negli ultimi tempi ho già notato una crescita del confronto sui temi del bilancio E l’onere di predisporre un bilancio «extra», per evitare al sindaco che verrà di dover partire da zero in autunno inoltrato con i lavori, sconfinando nell’esercizio provvisorio. (Corriere della Sera)