Omicidio Avellino, il dolore di Liana ai funerali del marito: «Resto accanto a mia figlia»

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Parole pronunciate da don Luciano Gubitosa dall'altare della chiesa di San Ciro, ad Avellino, dove sono stati celebrati i funerali di Aldo Gioia, il 53enne ucciso nel sonno dal fidanzato della figlia diciottenne alla cui relazione si opponeva.

Secondo quanto si apprende, sarebbe stata una ragazza di Cervinara, sua amica, a riportarlo con la sua auto a casa dei genitori

Al rito funebre ha partecipato anche il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, che ha espresso ai familiari il cordoglio e la vicinanza della città. (leggo.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Continuano le indagini degli inquirenti per ricostruire gli ultimi attimi della vita di Aldo Gioia, il 53enne geometra avellinese ucciso nella notte di venerdì da Giovanni Limata, 23 anni, con la complicità della figlia Elena. (AvellinoToday)

Gioia: “Amo’ no, mia sorella non può rimane’, capisci meglio cosa intendo per favore” E’ uno dei messaggi che Elena ha inviato al fidanzato Giovanni, poco prima che il ragazzo si intrufolasse nella sua abitazione ad Avellino per uccidere il padre, Aldo Gioia. (Mandamento Notizie)

A un certo punto Elena scrive: “Odio tutta la mia famiglia“. Così i due fidanzati di Avellino, Giovanni Limata e Elena Gioia, si scrivevano prima dell’omicidio del 53enne Aldo Gioia, padre della ragazza, avvenuto nella tarda serata di venerdì. (Il Fatto Quotidiano)

Aldo Gioia, soccorso e portato in ospedale, è morto poche ore dopo il ricovero Le urla dell'uomo hanno salvato la moglie e l’altra figlia, mentre Limata fuggiva per tornare a casa a Cervinara, un comune vicino. (Today.it)

poi spunta il dettaglio sulla sorella di Elena. “Amo’ no mia sorella non può rimanere”, scrive Elena a Giovanni (L'Occhio di Avellino)

Elena Gioia, in questo caso potrebbe tornare nella casa al quinto piano di corso Vittorio Emanuele dove suo padre è stato accoltellato dal fidanzato Prima è toccato a Giovanni Limata, rimasto in aula soltanto pochi minuti, il tempo necessario per formalizzare la scelta di non rispondere pur avendo reso una piena confessione dopo l’arresto. (Gazzetta di Modena)