Mamma Lucia, patrigno Mohssine e quelle due versioni che non combaciano sulla morte di Fatima

La Stampa INTERNO

Non tirare calci ai sedili della macchina.

«Dai, non fare così.

Non prendertela con la polizia».

Mentre lui era in manette, sul sedile posteriore di una volante della polizia e, ubriaco, urlava tirando calci contro la portiera e dal finestrino sputava contro gli agenti, lei lo guardava rassegnata, parlando con un filo di voce

Giovedì sera Lucia Chinelli, la madre di Fatima, la bambina di tre anni precipitata dal balcone di un appartamento di ringhiera al quinto piano di un palazzo in via Milano 18, non mostrava rancore contro il compagno Mohssine Azhar. (La Stampa)

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Lo ha deciso il gip Agostino Pasquariello che ha riformulato l'ipotesi di reato a carico del 32enne da omicidio volontario con eventuale dolo in omicidio colposo. Tuttavia il gip ha deciso di accogliere la richiesta della difesa, sostenuta dall'avvocato Alessandro Sena, riformulando l'ipotesi di reato a carico dell'indagato da omicidio volontario a colposo. (ilGiornale.it)

Il giudice ha però riformulato l’ipotesi di reato, non più omicidio volontario con dolo eventuale ma omicidio colposo, accogliendo di fatto le richiesta del legale difensore Alessandro Sena. Azhar resta quindi in carcere, dopo che ieri aveva confessato come la bimba gli sia scivolata dalle mani durante un gioco in balcone (Gazzetta del Sud)

È stata quindi accolta in parte la richiesta della difesa, sostenuta dall'avvocato Alessandro Sena, dopo che ieri l'uomo ha confessato che la bimba è caduta durante un tragico gioco. Le dichiarazioni di Azhar Mohssine sono state ritenute credibili dal giudice, che ha quindi rimodulato il capo d'accusa in omicidio colposo (Fanpage.it)

Mohssine Azhar, 32 anni, resta in carcere con l’accusa di omicidio colposo, e non volontario con dolo eventuale come formulato dalla procura in un primo momento. (La Stampa)

Dopo l’interrogatorio di garanzia, il gip Agostino Pasquariello ha deciso per la convalida. Convalidato l’arresto di Azhar Mohssine, il patrigno della bimba precipitata dal balcone a Torino giovedì scorso. (La Provincia di Biella)

È stato soltanto grazie al pronto intervento dell’agente che si è potuto evitare la tragedia. Quando uno degli agenti intervenuti è entrato nel suo alloggio, il trentatreenne era appena rientrato nell’appartamento dopo esser stato convinto dalla moglie di non compiere insani gesti. (Torino Top News)