Arresto Zaky in Egitto, fissata udienza su richiesta scarcerazione: il ragazzo trasferito

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Patrick Zaky è accusato di diffusione di notizie false attraverso i social network, incitamento alle proteste non autorizzate, apologia di crimini di terrorismo e attività volte a destabilizzare la sicurezza nazionale.

Secondo l'Eipr, "oggi Patrick - detenuto nella stazione di polizia di Mansoura dall'8 febbraio scorso - è stato trasferito alla stazione di polizia di Talkha, non lontano dalla prima centrale e dall'abitazione in cui risiede la sua famiglia. (BolognaToday)

Su altri giornali

La procura di Mansura ha accettato di discutere l'appello contro la sua detenzione e lo farà fra due giorni, sabato 15. Il ragazzo ha comunque detto alla famiglia di non aver subito maltrattamenti nella nuova prigione. (la Repubblica)

Fonti giudiziarie egiziane hanno ricordato però che Patrick George è accusato fra l'altro di aver diffuso «notizie false» tese «a turbare la pace sociale» e ad «incitare a manifestazioni non-autorizzate» col fine di «rovesciare il potere». (Il Mattino)

Le Sardine raccolgono l'appello dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse e del Rettore dell'Università di Bologna e scendono in strada per manifestare la propria solidarietà a Patrick Zaky, il giovane ricercatore dell'università di Bologna arrestato la settimana scorsa al Cairo, e chiedere con forza che i suoi diritti vengano rispettati e che possa tornare al più presto a frequentare le aule universitarie. (Adnkronos)

Il mio più grande timore è che questo prezzo che noi egiziani paghiamo per la nostra sicurezza sia per nulla. Alla domanda se ci sia il timore di essere spiati e controllati dalle forze di sicurezza egiziane anche all'estero, Amr risponde:«Assolutamente sì. (Il Messaggero Veneto)

In queste giornate interminabili, pochi generi di conforto: latte, cibo in plastica e qualche sigaretta da contrabbandare con gli altri detenuti. Il giovane vive una condizione di isolamento mentale e, nel nuovo carcere, la madre e la sorella hanno potuto vederlo solamente a distanza. (Open)

La procura di Mansura, infatti, avrebbe accettato di discutere l'appello contro la sua detenzione e potrebbe farlo in pochi giorni, ovvero il 15 febbraio. Ma, in base a quanto riportato dalla nota dell'ong egiziana, in questo luogo non avrebbe subito maltrattamenti, né sarebbe stato preso di mira in nessun modo. (ilGiornale.it)