Attacco alla Cgi, si sapeva già tutto. Chi ha permesso che Castellino fosse lì? • Imola Oggi

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In un Paese civile, Castellino in quella piazza non ci doveva nemmeno arrivare, altrimenti chi lo ha mandato lì, o ha lasciato che andasse lì, ha la medesima responsabilità politica di non aver impedito quella roba”. Condividi

L’attacco alla Cgil è stato annunciato in piazza un’ora prima, dal leader romano di Forza nuova, Giuliano Castellino.

O il ministro dell’Interno non sapeva che fosse pericoloso o, peggio ancora, sapeva che poteva essere lì e lo ha lasciato fare. (Imola Oggi)

Se ne è parlato anche su altri media

La saldatura partitocratica sembra compiuta e a blindarla hanno provveduto quelli di Forza Nuova, idioti non si sa, utili senz’altro Hanno anche fornito ottime ragioni al mainstream informativo che ha avuto campo aperto nell’illustrare le proteste contro il lasciapassare come escandescenze fasciste. (Nicola Porro)

Della formazione del nipote del Duce facevano parte anche Forza Nuova di Roberto Fiore (arrestato per le violenze di Roma) e il Fronte Sociale nazionale di Adriano Tilgher. Fiore (Forza Nuova), intercettato, temeva per il successo dei movimenti neofascisti CasaPound e Militia ma sapeva bene di non avere alcuna forza per competere soprattutto con CasaPound (Open)

Fabio Corradetti, 20 anni, Iorio Pilosio, 54 anni, Valerio Pellegrino, 21 anni, Maurizio Bortolucci, 58 anni pregiudicato, e Gennaro Imperatore, 70 anni, sono comparsi davanti a un collegio di giudici. (ilGiornale.it)

Sono alcuni dei “sintomi” della “riorganizzazione del disciolto partito fascista”. Ma è altrettanto evidente l’ostacolo rappresentato dalla Lega: i ministri del Carroccio siedono in cdm e dovrebbero votare a favore del reset di Forza Nuova. (Open)

la nuova Community di Bergamonews punto d’incontro tra lettori, redazione e realtà culturali e commerciali del territorio Ma per quanto riguarda la mozione così com’è stata presentata riteniamo che una questione così delicata come lo scioglimento di un partito vada affrontata dalla magistratura. (BergamoNews)

Gelosie, contrasti, la ricerca di appoggi all’estero, il desiderio di creare alleanze con altri gruppi neofascisti del Vecchio Continente, l’intestazione di società a militanti di Fn che fungono da teste di legno per il leader del movimento e, infine, il sospetto di una manina dei servizi dietro le gesta dei camerati rivali. (ilmattino.it)