Fondazione Gimbe, rallenta il calo dei contagi in Veneto

veronaoggi.it SALUTE

In miglioramento anche il dato sugli attualmente positivi ogni 100mila abitanti, ora a 522 (era a 626).

Il report settimanale della Fondazione Gimbe.

Peraltro, il dato nazionale risente di eterogenee situazioni regionali: infatti, la variazione percentuale dei nuovi casi aumenta in 3 Regioni e crescono i casi attualmente positivi in 6 Regioni”

Continua a scendere la curva dei contagi in Veneto, anche se la discesa pare aver subito un vistoso rallentamento. (veronaoggi.it)

Ne parlano anche altri media

22 aprile 2021 16:38. Covid, Gimbe: scendono nuovi casi e morti | In 12 Regioni terapie intensive ancora in affanno. Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva in Italia nella settimana 14-20 aprile 2021, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi di coronavirus (90.030 vs 106.326) e decessi (2.545 vs 3.083). (mediaset.it)

“La circolazione del virus nel nostro Paese- dichiara il Presidente Gimbe- rimane ancora sostenuta Il monitoraggio rileva che nella settimana 14-20 aprile 2021, rispetto alla precedente, “c’è stata una diminuzione di nuovi casi (90.030 vs 106.326) e decessi (2.545 vs 3.083). (Redattore Sociale)

Il monitoraggio della Fondazione GIMBE conferma, nella settimana 14-20 aprile, la riduzione di nuovi casi (-7,8%) e decessi (-17,5%). Nel dettaglio, rispetto alla settimana precedente, dunque, diminuiscono i nuovi casi (90.030 rispetto a 106.326) e i morti (2.545 contro 3. (Umbria Journal il sito degli umbri)

Continua ad alleggerirsi la pressione sugli ospedali, ma 12 Regioni rimangono sopra la soglia di saturazione per le terapie intensive. “Chiaramente – ha aggiunto – se le graduali riaperture saranno interpretate come un ‘liberi tutti’, una nuova impennata dei contagi rischia di compromettere la stagione estiva”. (WLTV)

Nuovi casi: 98.030 (-7,8%). Terapia intensiva: -375 (-10,6%). (Vita)

Secondo Gimbe “servono nuovi parametri nazionali per attuare tempestive chiusure locali ed evitare la diffusione del contagio, arginando così la necessità di restrizioni più estese e rigorose” (Tvqui)