Superbonus, il Senato chiede nuove deroghe sul sisma

Il Sole 24 ORE INTERNO

Allargare il perimetro delle aree terremotate che potranno accedere alle deroghe già previste per Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Consentendo, così, a più territori di continuare a utilizzare cessione del credito e sconto in fattura, seppure entro tetti di spesa limitati a monte. Si muovono in questa direzione alcune delle proposte di modifica presentate ieri dalla maggioranza in commissione Finanze al Senato, alla scadenza del termine per gli emendamenti alla legge di conversione del decreto 39/2024. (Il Sole 24 ORE)

Su altre fonti

Sia maggioranza che opposizione chiedono di estendere a 10 o anche a 15 anni la ripartizione delle detrazioni dalle attuali 4 annualità, mentre la Lega avanza l'ipotesi di coinvolgere anche i Comuni nel verificare la "corrispondenza tra la documentazione e la realizzazione degli interventi programmati". (Sky Tg24 )

Gli sforzi del governo per frenare l’impatto del Superbonus proseguono e trovano una sponda parlamentare bipartisan. Diversi emendamenti al decreto approvato il 26 marzo scorso e in discussione presso la commissione finanze del Senato propongono infatti di estendere a 10, oppure a 15 anni, dagli attuali 4, la ripartizione delle detrazioni dell'incentivo. (La Stampa)

Diverse proposte di Fi, Lega, Pd, M5s, Avs e Iv, prevedono, per le spese sostenute nel 2023, la possibilità di ripartire la detrazione, su opzione del contribuente, in "dieci quote annuali di pari importo" (qualcuno chiede fino a 15). (Italia Oggi)

Secondo la Banca d’Italia il Decreto Taglia incentivi (DL 39/2024) «rappresenta un passo necessario per ridurre l’incertezza sui costi del Superbonus», ma se «neppure le nuove restrizioni dovessero frenare l’accumularsi dei crediti, l’unica via che rimarrebbe da percorrere sarebbe l’eliminazione del Superbonus prima della sua naturale scadenza alla fine del prossimo anno». (PMI.it)

Una soluzione in grado di salvare i conti pubblici senza infliggere danni eccessivi a beneficiari e filiera dell’edilizia. Una modifica auspicata dal ministro Giancarlo Giorgetti ma avvallata da simulazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio che mostrano come il rapporto debito-Pil sarebbe ben più basso da quest’anno fino al 2027 (1,9 punti percentuali in meno meno), restando sempre lontano dalla soglia del 140%, anche se certo l’impatto delle detrazioni sul debito sarebbe più lungo. (Il Fatto Quotidiano)

Nel fascicolo degli emendamenti spiccano proposte per uno ‘spalma-debito’ in questa direzione formulate da maggioranza e opposizione: Forza Italia, Lega, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva. (L'HuffPost)