Genova, aggredito il rettore dell'università: la violenza dei collettivi rossi

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Daniele Dell'Orco 27 marzo 2024 Com’era prevedibile, i collettivi studenteschi dell’Università La Sapienza hanno trasformato la loro ennesima protesta pro-Palestina di lunedì sera in violenze contro istituzioni e forze dell’ordine. Due sere fa gli studenti di “Cambiare Rotta” avevano occupato il rettorato dell’Ateneo romano in vista del Senato accademico di ieri, programmando più o meno in contemporanea un “Controsenato accademico” nell’aula magna del Rettorato occupato. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altre testate

La proposta di istituire una settimana di mobilitazione, dal 3 al 10 aprile, e uno sciopero che Usb Università ha pensato di indire il 9 dello stesso mese rivolto al settore tecnico amministrativo e al personale docente. (Il Messaggero Veneto)

Due italiani su tre sono contrari alle occupazioni delle università. E’ quanto emerge da una ricerca, condotta in esclusiva per Adnkronos da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, attraverso Human, la propria esclusiva piattaforma di web e social listening sviluppata a partire dal 2018 con algoritmo a base semantica italiana. (Adnkronos)

I ricercatori stoppano il Maeci: “No all’uso della scienza in guerra” La contestazione si riferisce al bando che prevede la collaborazione con Israele: "Nessun boicottaggio, ma con Russia e Bielorussia le collaborazioni vennero sospese" (Dire)

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno 1174, presentato da Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) e sottoscritto da altri gruppi, per "esprimere piena solidarietà al Rettore Federico Delfino per la grave aggressione ricevuta e condannare fermamente e incondizionatamente questa e ogni aggressione fisica e verbale, volta a intimidire e impedire il democratico confronto di idee e opinioni diverse". (SavonaNews.it)

Oggetto della contestazione lo sviluppo di tecnologie “dual use”, utilizzabili in ambito civile come in quello militare. Alla lettera firmata da oltre duemila docenti si uniscono le contestazioni di Cambiare Rotta e di altre sigle universitarie. (Il Fatto Quotidiano)

Quell’ateneo da cui oggi non si sente rappresentata: «Sono delusa – ripete –, non mi sento più libera di essere me stessa. «Sono persone come lui che lavorano per la pace, non chi taglia i rapporti con gli atenei e i centri di ricerca» dice Giulia, studentessa di Psicologia del lavoro all’Università di Torino. (La Stampa)