Salman Rushdie, «la narrazione dei conflitti è da cambiare»

Nel giorno di apertura del Salone del libro di Torino, giunto alla sua 36/a edizione con una Vita immaginaria, la nuova direttrice Annalena Benini ha fatto sapere di accogliere il suo compito con grande entusiasmo ma ha pure fermamente ribadito che nessun politico potrà fare la sua passerella in quella cornice culturale. «Seguiamo le regole della campagna elettorale, naturalmente. I candidati politici, anche per una questione di eleganza, non possono presentare i libri, ma il Salone è aperto a tutti». (il manifesto)

La notizia riportata su altri giornali

"Scrittori, giornalisti, intellettuali sono sotto attacco, è un brutto momento per la libertà di espressione. Un tema è il rapporto tra potere e intellettuali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Difficile contraddire uno dei massimi intellettuali viventi, più facile pensare che lo scrittore indo-britannico sia stato informato, per così dire, maluccio e in modo partigiano sia su Giorgia Meloni che sulla situazione italiana. (ilGiornale.it)

Le vittime si attraggono tra loro ben più dei colpevoli con quell’umana solidarietà di chi sa di subire. È indubbio che Salman Rushdie e Roberto Saviano si piacciano, l’inglese lo chiama per nome come si fa con i vecchi amici e all’ultima domanda di una conferenza altrimenti tranquilla e persino un po’ noiosa, rispondendo a un giornalista de La Stampa che gli chiede come si colloca rispetto a ciò che disse cia che ha pesato sudi lui, ha vissuto bene, si è sposato cinque volte, ha viaggiato molto sempre circondato da ingenti misure di sicurezza che però non sono servite il 12 agosto di due anni fa quando è stato raggiunto dalle coltellate di un pazzo fanatico che non aveva mai letto un suo libro. (Liberoquotidiano.it)

Ecco, questo mi chiedo: abbiamo la fortuna di avere Salman Rushdie per la prima volta in Italia dopo il terribile attentato, abbiamo la fortuna - come per molti altri appuntamenti qui al Lingotto - di ascoltare una figura di primo piano della letteratura mondiale, perché buttiamo tutto in vacca andando a stuzzicare sulle nostre questioni politiche? E soprattutto, gli esimi ospiti - di una manifestazione finanziata anche da enti legati al governo - hanno proprio la necessità di commentare o financo sputare giudizi sugli affaracci nostri? Lo dico chiaramente: io gli avrei chiesto altro. (Torino Cronaca)

Rushdie resta Rushdie a prescindere, ma siamo sicuri che sia l’ipersensibilità a ispirare la scelta dei nuovi leader di ribattere agli attacchi colpo su colpo e di entrare in polemica con personaggi di altri mondi come la letteratura o lo spettacolo? Il fatto è che sono cambiate le regole del gioco. (Corriere della Sera)

Salman Rushdie invita Giorgia Meloni a «essere meno infantile ed accettare le critiche». I politici, dice lo scrittore che per la prima volta torna in Italia dopo l’attentato del 2022, «devono farsi la pelle un po’ più dura, visto che hanno potere e autorità. (La Repubblica)