BCE, esperti settore privato alzano stime su PIL e inflazione

QuiFinanza ECONOMIA

Sul fronte disoccupazione, gli esperti prevedono un tasso all’8,1% quest’anno, nel 2022 al 7,8% e nel 2023 al 7,5%

Si tratta di previsioni in miglioramento rispetto alle stime di aprile quando era stata stimata una espansione al ritmo del 4,2% nel 2021, del 4,1% nel 2022 e dell’1,9% nel 2023.

editato in: da. (Teleborsa) – Economisti ed esperti del settore privato nell’area euro della BCE stimano che l’economia dell’Eurozona cresca quest’anno al ritmo del 4,7% e si espanda del 4,6% nel 2022 e del 2,1% nel 2023. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri media

Da segnalare che, rispetto al primo trimestre 2020, i 27 Stati membri hanno tutti registrato incrementi nel rapporto debito/PIL. Il primo trimestre 2021, infatti, è stato segnato ancora da misure restrittive e finanziamenti governativi in sostegno di categorie in affanno per il Covid. (Money.it)

Tra gli ospiti E Adnkronos. Dirsi addio è difficile ma può essere anche dolce se a scrivere la canzone della separazione è Oscar Anton, che torna oggi in radio e in store con il nuovo singolo 'Ophelie'. (Yahoo Finanza)

E le scelte ecologiche imposte da Bruxelles saranno una sberla aggiuntiva per noi. Intanto il ministro dell'Economia per la prima volta avverte: senza sacrifici impossibile la riforma fiscale.Per la prima volta il rapporto tra il debito e il Pil dei Paesi euro supera il 100% (La Verità)

Nel primo trimestre del 2021, la maggior parte degli Stati membri ha continuato a registrare un disavanzo pubblico Gli aumenti più forti del rapporto sono stati osservati a Cipro (+6,5 punti percentuali), Repubblica Ceca (+6,3 pp), Spagna (+5,3 pp), Slovenia (+5,2 pp), Belgio (+4,4 pp), Malta e Italia (+4,2% ciascuno). (AGI - Agenzia Italia)

A fine 1998, il debito pubblico italiano valeva il 114% del PIL. Chiaramente, sono tanti i fattori che possono incidere sull’andamento del debito pubblico: economici, finanziari, politici, etc (InvestireOggi.it)

Quest’ultima parte del debito, definito «eccessivo», verrebbe trasferita ad un costituendo Fondo europeo, con obbligo di restituzione entro 20/25 anni. Ciò significherebbe mettere in discussione le politiche di crescita più volte auspicate dal nostro premier attraverso l’utilizzo del «debito buono», quello destinato agli investimenti. (L'Eco di Bergamo)