U-Mask, il caso delle "mascherine dei vip" sotto indagine: "Vendute in modo ingannevole"

Qui sotto, Chiara Ferragni e Fedez indossano le mascherine U-Mask

Le mascherine U-Mask, soprannominate "mascherine dei vip" visto che sono usate da molti personaggi televisivi e politici, finiscono sotto la lente dell'Antitrust.

Invece U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di "classe I".

Sul caso è già aperta un’indagine per presunta frode, nata da un esposto di una ditta concorrente, sulle capacità di filtraggio del dispositivo. (Today.it)

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Inoltre, "questo tipo di mascherina sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, "U-Mask ha un'efficienza superiore, paragonabile a un FFP3" È quanto l'Antitrust scrive in un comunicato annunciando di aver "avviato un procedimento istruttorio, nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. (Farmacista33)

"A dicembre 2020 si è cominciato ad indagare sulla vicenda U-Mask, mascherina paragonata dall’azienda che la produce ai dispositivi di protezione individuale (Ffp2 o Ffp3), ma che avrebbe in realtà una capacità di filtrazione sotto la soglia prevista per legge e inferiore a quella di una comune chirurgica da 50 centesimi. (IL GIORNO)

L’inchiesta di Striscia la notizia. “Dopo le inchieste di Striscia la Notizia l’Antitrust apre un’istruttoria sulle mascherine U-Mask”, ha sottolineato il tg satirico di Antonio Ricci nel commentare l’apertura del procedimento. (L'Aquila Blog)

e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. (Quotidiano Piemontese)

Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato verrebbe enfatizzata l’efficacia di questi dispositivi con modalità ingannevoli e aggressive. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”. (CinqueW News)

"I claim con cui le società enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all'acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute", spiega l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. (Mediaset Play)