La Catalogna premia i socialisti, l'indipendentismo arretra, l'incertezza resta (di B. Craxi)

L'HuffPost ESTERI

I sondaggi per una volta ci azzeccano, una decisa avanzata dei socialisti in Catalogna che dopo diversi lustri ridiventano il primo partito, l’onda separatista dell’indipendentismo per la prima volta dall’inizio del procés di disconnessione avviato oramai quindici anni or sono si è arenata, è stata battuta ma non è finita. Nel duello interno alle due formazioni maggiori, una di sinistra (Esquerra Repubblicana), l’altra di origine centrista di destra trasformatasi nella formazione più intransigente dell’indipendentismo (Junts per Cat), ha prevalso quest’ultima. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

I risultati delle elezioni per il rinnovo della camera catalana cancellano la maggioranza indipendentista affermatasi nel 2021 e incoronano il Partit dels Socialistes de Catalunya (PSC) come il partito di maggioranza relativa. (Contropiano)

A scrutinio praticamente concluso, Junts con Esquerra Republicana de Catalunya del governatore uscente Pere Aragones, e l’anticapitalista Cup ottengono complessivamente 59 seggi dei 135 della camera catalana, distanti dalla maggioranza assoluta di 68 scranni. (Il Sole 24 ORE)

Con un consenso elettorale di poco superiore al 40%, i partiti che diedero vita al cosiddetto procés, che culminò nel 2017 col referendum del 1 ottobre e la dichiarazione unilaterale di indipendenza, hanno smarrito complessivamente 900.000 voti rispetto a sette anni fa. (il manifesto)

Nonostante la vittoria del Partito socialista (PSOE) del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez in queste elezioni in Catalogna "credo che ci siano opzioni per andare alla candidatura e, quindi, annuncio la mia intenzione di presentarmi", ha dichiarato Puigdemont, che è in esilio all'estero dal 2017, in una conferenza stampa ad Argelès-sur-Mer, nel sud della Francia. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Complici le spaccature all’interno del movimento, con ERC, la CUP, con la nuova formazione guidata dall’eurodeputata Ponsatì – e con Junts per Catalunya, la nota formula del “dividi et impera” (che purtroppo conosciamo bene anche qui da noi, sia a Trento che a Bolzano), alla lunga ha avuto effetto. (UnserTirol24)

Catalogna. Per la prima volta da più di dieci anni i partiti che chiedono l’indipendenza catalana non ottengono la maggioranza dei seggi del Parlament di Barcellona. E il presidente catalano ancora in carica, Pere Aragonés, leader di Esquerra republicana, annuncia che lascia la politica e passa all’opposizione. (il manifesto)