Catalogna. Per la prima volta da più di dieci anni i partiti che chiedono l’indipendenza catalana non ottengono la maggioranza dei seggi del Parlament di Barcellona. E il presidente catalano ancora in carica, Pere Aragonés, leader di Esquerra republicana, annuncia che lascia la politica e passa all’opposizione. NON SOLO. Per la prima volta, il partito socialista catalano è arrivato primo sia in percentuale (28% dei voti) che in seggi (42; ne aveva 33).
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Svolta politica in Catalogna, i socialisti vincono dopo 13 anni
I socialisti catalani hanno ottenuto una vittoria significativa nelle recenti elezioni, interrompendo un periodo di 13 anni di dominio indipendentista. Tuttavia, nonostante la vittoria, i socialisti non hanno raggiunto la maggioranza assoluta, avendo ottenuto solo 42 seggi su un totale di 68 necessari.
Il ritorno dei socialisti
La vittoria dei socialisti rappresenta una svolta significativa nella politica catalana. Dopo 13 anni, il partito socialista è tornato al potere, sebbene con una maggioranza non assoluta. Questo risultato ha aperto la strada a possibili alleanze con i partiti indipendentisti per formare un governo.
L'ombra dell'indipendentismo
Nonostante la vittoria dei socialisti, l'indipendentismo rimane una forza significativa in Catalogna. L'ex governatore in esilio, Carles Puigdemont, ha espresso il desiderio di un governo "di obbedienza nettamente catalana". Questo suggerisce che la questione dell'indipendenza rimarrà al centro del dibattito politico catalano.
Implicazioni per il governo spagnolo
Le elezioni catalane hanno sempre un impatto significativo sulla politica spagnola nel suo complesso. In questo caso, il risultato delle elezioni potrebbe avere un impatto sul governo spagnolo di Pedro Sánchez, che dipende dal sostegno dei partiti catalani per mantenere la maggioranza parlamentare.
Un'analisi più profonda
Oltre alla vittoria dei socialisti, le elezioni catalane offrono un altro piano di lettura interessante: l'asse istituzionale dell'indipendentismo. Nonostante la vittoria dei socialisti, i partiti per l'indipendenza della Catalogna hanno subito una sconfitta schiacciante. Questo potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama politico catalano e spagnolo.
Le recenti elezioni in Catalogna hanno portato a una svolta significativa. I socialisti sono tornati al potere dopo 13 anni, ma l'ombra dell'indipendentismo rimane. Le implicazioni di questo risultato per il futuro della politica catalana e spagnola saranno interessanti da vedere.
L’indipendentismo ha perso la maggioranza che aveva ostentato per un decennio: questa è la principale novità che emerge dalle urne catalane della scorsa domenica. Con un consenso elettorale di poco superiore al 40%, i partiti che diedero vita al cosiddetto procés, che culminò nel 2017 col referendum del 1 ottobre e la dichiarazione unilaterale di indipendenza, hanno smarrito complessivamente 900.000 voti rispetto a sette anni fa.
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I sondaggi per una volta ci azzeccano, una decisa avanzata dei socialisti in Catalogna che dopo diversi lustri ridiventano il primo partito, l’onda separatista dell’indipendentismo per la prima volta dall’inizio del procés di disconnessione avviato oramai quindici anni or sono si è arenata, è stata battuta ma non è finita. Nel duello interno alle due formazioni maggiori, una di sinistra (Esquerra Repubblicana), l’altra di origine centrista di destra…
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ARGELES-SUR-MER, 13 MAG - Il leader catalano pro-indipendenza Carles Puigdemont ha annunciato che presenterà la sua candidatura al nuovo Parlamento catalano eletto domenica per formare un governo di minoranza composto dai partiti separatisti. Nonostante la vittoria del Partito socialista (PSOE) del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez in queste elezioni in Catalogna "credo che ci siano opzioni per andare alla candidatura e, quindi, annuncio la mia intenzione di presentarmi", ha dichiarato Puigdemont…
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Per la prima volta in dieci anni, il primo partito nel parlamento catalano non è un movimento indipendentista. Complici le spaccature all’interno del movimento, con ERC, la CUP, con la nuova formazione guidata dall’eurodeputata Ponsatì – e con Junts per Catalunya, la nota formula del “dividi et impera” (che purtroppo conosciamo bene anche qui da noi, sia a Trento che a Bolzano), alla lunga ha avuto effetto.
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Vittoria limpida per i socialisti in Catalogna, che con il candidato a governatore Salvador Illa, sono la prima forza politica di lunghezza sul partito indipendentista Junts per Catalogna, ma resta l’incertezza sulle possibili alleanze per governare. Per la prima volta da tredici anni, i partiti a favore dell’indipendenza hanno perso la maggioranza nel Parlamento catalano. A scrutinio praticamente concluso, Junts con Esquerra Republicana de Catalunya del governatore uscente Pere…
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I risultati delle elezioni per il rinnovo della camera catalana cancellano la maggioranza indipendentista affermatasi nel 2021 e incoronano il Partit dels Socialistes de Catalunya (PSC) come il partito di maggioranza relativa. Lo schieramento indipendentista retrocede dal 51% di tre anni fa all’attuale 43%. Accanto a questo chiaro risultato, le urne sanciscono anche la crescita della destra e dell’estrema destra e disegnano un panorama parlamentare dagli equilibri incerti.
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