Grom chiude le gelaterie, Siena resiste e cresce ancora

Corriere di Siena ECONOMIA

Cifre alla mano è tra i più produttivi dei 46 che sono ancora aperti in Italia e nel resto del mondo.

Sul fronte dei lavoratori, quelli assunti a tempo indeterminato coinvolti nelle chiusure avranno la possibilità di una ricollocazione in altre gelaterie.

E il timore è che possa essere presa di mira anche Siena con il suo punto vendita nel Corso principale, in Banchi di Sopra.

Grom, la grande azienda di “gelati come una volta”, chiude i suoi negozi. (Corriere di Siena)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’ultima ad essere stata chiusa è stata proprio la storica gelateria in Via Cernaia a Torino e già per il primo trimestre del 2020 sono previste altre tre chiusure. “Una strategia multicanale” volta a sviluppare più canali di distribuzione, piuttosto che rivolgersi al cliente esclusivamente attraverso la forma delle gelaterie. (Kongnews)

L'Italia è il primo mercato per Grom - sottolinea l'azienda - e continua a rimanere un paese strategico. Non solo gelaterie di strada, ma anche e soprattutto coppette nei frigo dei bar e vaschette nella grande distribuzione. (Il Gazzettino)

Tra i problemi principali, Federico Grom evidenzia “un mercato italiano da tempo in contrazione di consumi”. “Da questo punto di vista – sottolinea Federico Grom – l’apporto del socio unico Unilever risulta molto importante”. (Business Insider Italia)

Ma proviamo a fare rewind e a scorrere rapidamente la storia di Grom. Iniziano quindi a comparire nei supermercati e nei bar i congelatori a marchio Grom, pieni di ghiaccioli preconfezionati. (Wired.it)

Per i gelati 'come una volta', lanciati nel 2003 da Guido Martinetti e Federico Grom e poi acquisita nel 2015 da Unilever, si prevedono nuove chiusure di negozi. (Adnkronos)

Grom è un cognome fiumano terra di origine di Federico che arrivò a Torino da profugo nel dopoguerra.Quelli dei gelati Grom è stato un successo molto rapido. Persino il premier Renzi si è fatto ritrarre con un gelato Grom per rispondere a una polemica copertina dell'Economist che lo aveva ritratto con un cono in mano. (Il Piccolo)