Seid Visin, il ricordo di Donnarumma: “Non posso dimenticare il suo sorriso”

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Sono ormai passati diversi anni ma non posso e non voglio scordare quel suo sorriso fantastico, quella sua gioia di vivere.

Gianluigi Donnarumma ha ricordato Seid Visin, l’ex compagno alle giovanili del Milan, morto nella giornata di ieri. Una notizia che ha scosso tutto l’ambiente sportivo: il suicidio di Seid Visin ha lasciato a bocca aperta.

Proprio durante quell’esperienza aveva conosciuto Gianluigi Donnarumma: i due hanno subito instaurato un bel rapporto, condividendo anche la stanza del convitto in cui alloggiavano. (MilanLive.it)

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Il classe ’99 ha condiviso il convitto e, qualche volta, anche la camera con l’ormai defunto ragazzo. (Sportface.it)

Un ragazzo con un talento innato per il pallone, tanto da farsi notare da Enzo e Mino Raiola. È la triste storia di Seid Visin, giunto all’età di 7 anni nel nostro paese da Gondar, in Etiopia. (Focus on Africa)

"Era stato uno sfogo, Seid era esasperato dal clima che si respirava all'epoca in tutto il Paese. Fornito da La Repubblica I manifesti funebri per la morte di Seid Visin. NOCERA INFERIORE (Salerno) - Walter Visin esce di casa e resta sotto i portici, delimitati da una rete dove sono affissi a decine i manifesti funebri per la morte del figlio Seid. (Notizie - MSN Italia)

La lettera inoltre, letta durante i funerali, sarebbe di due anni fa. Seid non era un immigrato, era un ragazzo italiano, italianissimo, bello e affascinante, circondato dagli amici, supersportivo. (Famiglia Cristiana)

Si è tolto la vita nella sua casa, a Nocera Inferiore, nel Salernitano. Seid Visi, calciatore con un passato nelle giovanili del Milan, era stato adottato da piccolo da una coppia della cittadina in provincia di Salerno. (Punto Agro News.it)

Lo dice all’Ansa Walter Visin, padre adottivo dell’ex calciatore Seid, che a proposito della lettera scritta due anni fa dal giovane dice: “Fu uno sfogo, era esasperato dal clima che si respirava in Italia È sempre stato amato e benvoluto, stamani la chiesa per i suoi funerali era gremita di giovani e famiglie”. (L'Occhio di Salerno)