L'Europa pronta a vietare l'ingresso ai viaggiatori americani

Corriere del Ticino ESTERI

Social Media. Dopo che alcuni big, tra cui Coca Cola, hanno abbandonato la piattaforma, il suo fondatore ha già perso 7,2 miliardi di dollari di ricchezza personale ed è stato superato nella classifica dei «Paperoni»

(Corriere del Ticino)

Su altre fonti

Se n’è parlato mercoledì scorso nella commissione parlamentare per l'Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento europeo. "Altrimenti – ci dice al telefono – si rischia la concorrenza sleale, visto che in Francia, ad esempio, tutte le produzioni tradizionali vengono escluse dal Nutri-score". (ilGiornale.it)

Gli Stati Uniti hanno fatto registrare nella giornata di venerdì un nuovo record di contagi da coronavirus, oltre 40 mila nuovi casi. Nell'elenco dei 15 Paesi ai cui viaggiatori sarà permesso di entrare in Europa ci sarebbe invece la Cina, a patto che Pechino assicuri la reciprocità. (Corriere Adriatico)

Gli Stati Uniti hanno nel frattempo fatto registrare nella giornata di venerdì un nuovo record di contagi da coronavirus, oltre 40'000 nuovi casi. La lista degli Stati che vedranno cadere il divieto di ingresso verrà ufficializzata entro martedì. (Ticinonline)

Nell'elenco dei 15 Paesi ai cui viaggiatori sarà permesso di entrare in Europa ci sarebbe invece la Cina, a patto che Pechino assicuri la reciprocità. Sono oltre 30 gli stati Usa che stanno registrando un aumento dei casi, con le situazioni peggiori in Florida, Texas, California e Arizona. (Il Messaggero)

Secondo i media Usa, oltre alla Cina, i Paesi che avranno il via libera da Bruxelles sono Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Ungheria. (Tiscali.it)

Ad esempio, potrebbero esserci i cinesi, ma non gli americani se il criterio fosse soltanto quello del numero dei contagi. E molto probabilmente conterrà anche altri criteri, non soltanto il numero dei contagi, criterio messo spesso in discussione vista la scarsa affidabilità dei dati epidemiologici raccolti in alcuni Paesi. (Il Messaggero)