Anpi Milano, 'parte del governo non riconosce il 25 aprile'

Tiscali Notizie INTERNO

"Un pezzo significativo di questo governo non riconosce il 25 aprile": Primo Minelli, presidente di Anpi Milano, lo ha sottolineato nella conferenza stampa per presentare la manifestazione nazionale per la festa della Liberazione. Il fatto che il vicepremier Matteo Salvini abbia scelto proprio il 25 aprile per presentare il suo libro a Milano "è un non riconoscere questa festa, né più né meno" ha osservato, aggiungendo che comunque altri amministratori della sua coalizione festeggiano la festa della Liberazione. (Tiscali Notizie)

La notizia riportata su altri giornali

Ogni volta molti politici italiani fanno fatica a proclamarsi antifascisti e invece dovrebbe essere più che naturale, vivendo in una società democratica e condividendo una Costituzione che nasce antifascista, dichiararsi tali. (Il Fatto Quotidiano)

Lamezia Terme – “Il 25 aprile non è solo l'anniversario della Liberazione dell'Italia da parte delle formazioni partigiane, ma anche l'occasione per considerare più attentamente quella carta costituzionale che rappresenta la principale eredità della resistenza e la base fondativa di un paese che si era liberato dalla dittatura e dalla guerra. (Il Lametino)

Soltanto questo dovrebbe far capire come l’antifascismo – sopratutto oggi che i protagonisti dei giorni di allora sono tutti scomparsi, mentre sporgono sempre più da oscure profondità i crapini dei loro nipoti, una dei quali a capo del Governo addirittura – sia attuale e indispensabile. (Contropiano)

L'Italia non si beve l'allarme fascismo

Nato il 24 agosto 1935 a Caporetto, è cresciuto in una famiglia modesta ma felice. (Ultime notizie dall'Italia e dal mondo)

Gianluigi Paragone 23 aprile 2024 (Liberoquotidiano.it)

Elly Schlein e Giuseppe Conte, già finiti ai materassi dopo lo scandalo di Bari, hanno un’altra sconfitta su cui meditare. L’opposizione è avvitata in una crisi di identità: Elly Schlein ha subìto la rivolta dei pezzi da novanta del Pd e dopo aver fatto un passo avanti mettendo il suo nome nel simbolo, ne ha fatto mille indietro cancellandolo; Giuseppe Conte parla come l’Azzeccagarbugli manzoniano, passava per strada, è diventato populista, poi progressista, oggi non si sa, è Zelig. (Liberoquotidiano.it)