Gregoretti, Salvini: «Da ministro difendere la patria era un mio dovere»

Il Messaggero INTERNO

Così il Senatore e leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto nella sala stampa del Senato il giorno del voto sull'autorizzazione a procedere nei suoi confronti in merito al caso Gregoretti.

Gregoretti, Salvini: «Da ministro difendere la patria era un mio dovere». EMBED. . . (Agenzia Vista) Roma, 12 febbraio 2020 "Da Ministro difendere la patria era un mio dovere".

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altre testate

E sulle elezioni, prevede che si tornerà a votare entro l'anno.Come Lega "Siamo presenti in 4 continenti con più di 5mila iscritti. Poi: "Non sono ancora sotto processo, il voto di ieri al Senato rimanda a Catania il fascicolo su cui indagare". (Rai News)

L'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini può essere processato. L'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini può essere processato. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Così Matteo Salvini, citando una frase del poeta Ezra Pound, prima della discussione nell'aula del Senato, chiamata a esaminare la richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso Gregoretti (L'Unione Sarda.it)

Chi ritiene che ci sia un disvalore – ha aggiunto – dovrebbe creare un fattispecie incriminatrice: rallentamento allo sbarco e poi processare Salvini». «Senatore Salvini è in gioco il suo destino, ma è in gioco anche il destino della politica: non si faccia provocare. (Il Dubbio)

In nome della separazione dei poteri- conclude Bongiorno rivolta ai senatori- non celebratene il requiem ma siate liberi coraggiosi e forti”. Caso Gregoretti, Salvini: “La sinistra cerca di eliminarmi per via giudiziaria, ma io non scappo”. (Dire)

Con 76 voti favorevoli, 152 contrari e nessun astenuto, l'Aula ha respinto l'ordine del giorno presentato da Forza Italia e Fratelli d'Italia che chiedevano di negare l'autorizzazione all'ex ministro dell'Interno, richiesta invece dalla giunta delle immunità di Palazzo Madama. (La Repubblica)