Adesca ragazzine su chat e chiede foto nude

Free.it INTERNO

Un uomo adesca in chat ragazzine fra i 10 e i 13 anni, fingendosi un ragazzino della loro età.

Prima l’arresto in carcere, a seguire invece la scelta dei domiciliari: a suo carico pendono 40 capi di imputazione.

Sono 26 le minorenni cadute nella trappola di un uomo arrestato con gravi accuse a suo carico.

Il 30enne aveva adescato decine di giovanissime mediante chat su Whatsapp, spacciandosi per un 14enne. (Free.it)

Ne parlano anche altri media

40 i capi d’accusa contestati. Un trentenne insospettabile è stato accusato di “violenza sessuale consumata virtualmente” ai danni di 26 minorenni tra i 10 e 13 anni. Trentenne arrestato per pedofilia, adescava minorenni sul web. (361 Magazine)

Da quando chattava con lui, la ragazzina non era più la stessa e appariva spesso turbata e sempre più vulnerabile. Fermato lo scorso maggio a Milano, sarebbero almeno 26 le bambine che è riuscito ad ingannare, approfittando della loro ingenuità e delle loro insicurezze. (ilmessaggero.it)

Adescava ragazzine tra gli 11 e i 13 anni su whatsapp e le convinceva a farsi mandare scatti osé per poi consumare rapporti virtuali. Gli investigatori, dopo aver sequestrato il suo pc e gli smartphone, hanno trovato oltre un migliaio di immagini digitali a contenuto pedopornografico e sono riusciti a identificare 26 vittime, tutte minorenni (TorinOggi.it)

Il 30enne si spacciava per un ragazzino di 14 anni, del quale aveva 177 foto sul telefono per convincere le sue vittime della sua identità. Ascolta questo articolo. È un insospettabile uomo di 30 anni l’orco messo agli arresti domiciliari per aver compiuto violenza sessuale su almeno 28 bambine. (Fidelity News)

Adesca bambine su whatsapp un uomo di trenta anni a Milano fingendosi un ragazzino. Individuato ed arrestato a Milano è stato fermato, come detto in precedenza, con ben 40 capi d’accusa. (Nanopress)

L'uomo, si è scoperto poi nel corso delle indagini, adescava ragazze tra gli 11 e i 13 anni su WhatsApp presentandosi come «Luigi, un 14enne di Pinerolo». Quando le vittime decidevano di bloccarlo, il 33enne minacciava di divulgare le foto su internet. (QC QuotidianoCanavese)