Venezia. Ecco l'elenco dei guai del Mose da risolvere prima delle prove

La Nuova Venezia INTERNO

«Abbiamo capito che aprire una sola bocca sarebbe stato inutile e rischioso», dice oggi Zincone, «le prove in emergenza si potranno fare sulle bocche insieme».

«Nel frattempo dice il provveditore Zincone, «si può provare con gli impianti provvisori».La grande area per il controllo del sistema (deve essere costruita all’Arsenale.

Il Mose non si può finire prima della scadenza fissata per il 31 dicembre 2021.

Dovranno essere istruite e formate nei prossimi sei mesi. (La Nuova Venezia)

Se ne è parlato anche su altri media

Aggrediva i passanti senza motivo, poi ha lanciato uno sgabello contro la vetrata di un locale. Prima dell'arrivo degli agenti, il 29enne ha aggredito una ragazza. (VeneziaToday)

Quel vaporetto, ora simbolo di una Giudecca ancora ferma alla notte più buia della storia recente di Venezia, non è stato dimenticato, anzi. Il vaporetto della Giudecca così è l’ennesimo simbolo di una notte da tregenda, nella quale Venezia ha rivissuto l’incubo del 1966. (Il Gazzettino)

Tre le offerte a Dorsoduro: 58 metri quadri a 211.000 euro; 109 a 449.500; 173 a 454.000. «Questi futuri introiti ha spiegato Zaia si aggiungeranno agli oltre 25 milioni ricavati da precedenti vendite di immobili di proprietà regionale. (Il Gazzettino)

Arriva l’acqua bassa a Venezia, quella detta delle secche della Befana, che oggi ha registrato un livello di -50 centimetri sul medio mare. Secondo fonti del’amministrazione comunale le zone maggiormente interessate dall’ acqua bassa sono i sestieri di San Polo e Santa Croce con qualche problema per i servizi di emergenza come il passaggio delle idroambulanze e dei vigili del fuoco. (L'Arena)

E in effetti Insula aveva provveduto ad organizzare una rapida esplorazione di mercato e ad individuare la ditta pronta ad intervenire. Ora se anche il consulente del Tribunale confermasse le conclusioni del perito della Procura contabile, il Comune potrebbe chiedere i danni per i costi dell’opera. (Il Gazzettino)

Vendere i beni immobili non funzionali non significa depauperare il patrimonio pubblico, ma riqualificarlo, investendo il ricavato in opere e obiettivi di pubblica utilità, come la sanità". Il piano complessivo di vendita presentato dall'Ulss 3 Serenissima riguarda 32 immobili diversi, d cui 31 appartamenti a Venezia centro storico. (Monitorimmobiliare.it)