Atlantia, la carta Sintonia per favorire l’asse con F2i

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Molto dipende evidentemente dallo schema che potrebbe essere scelto per promuovere l’asse.

E in quest’ottica possa favorire in qualche modo anche la possibile risoluzione del delicato tema Autostrade per l’Italia.

Va detto, tuttavia, che la sola presenza di F2i potrebbe non soddisfare completamente la controparte politica.

Alcuni osservatori segnalano come potrebbe essere maggiormente gradito una presa diretta della Cassa in Aspi. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri media

Il tutto, nel quadro di un rafforzamento della valorizzazione delle risorse umane e dell’attenzione per la sicurezza, oggetto d’iniziative specifiche da sviluppare in collaborazione con la polizia stradale. (Quattroruote)

Non più di 7 miliardi da rimborsare ad Aspi, nelle speranze del governo. Il dossier nelle mani del ministro De Micheli infatti conterrebbe le gravi inadempienze del concessionario che giustificherebbero l'atto di revoca. (ilGiornale.it)

Nessuno o quasi, infatti, ricorderebbe che anche la Lega di Matteo Salvini non è così favorevole alla revoca delle concessioni ad Autostrade. Dunque, per una volta, le buone ragioni politiche ed elettorali coincidono con quelle di merito nell'affermare che le concessioni autostradali vanno revocate. (Primocanale)

Il piano industriale 2020-2023 promette essenzialmente due novità: un forte aumento del piano di investimenti e una radicale riorganizzazione dei controlli sulla rete. Il piano di rilancio. La carta che potrebbe effettivamente salvare Atlantia e Autostrade dal disastro della revoca della concessione è forse un’altra: l’apertura dell’azienda ad una riduzione delle tariffe per chi viaggia. (La Stampa)

Secondo i commissari, quindi, l’affare è questione interna alla politica italiana, almeno fino al momento. (Genova24.it)

A rischio «il futuro dei settemila dipendenti dell’azienda». L’ad di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi ammette alcune responsabilità della società, ma avverte: «Senza le concessioni e con l’indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l’azienda andrà in default». (Open)