Fausto Gresini morto per Covid, aveva 60 anni. Da pilota e da manager ha fatto la storia del motociclismo

Corriere della Sera SPORT

Dopo due mesi di lotta al Covid, Fausto Gresini ci lascia con 60 anni appena compiuti, Ciao Fausto».

Anni dopo, smessa la tuta, Fausto seguirà Loris nell’avventura in 500

Nel paddock, che ha percorso per 38 anni, prima come pilota e poi come affermato manager era un riferimento unico.

Così il Team Gresini annuncia la morte dell’ex pilota e manager della scuderia di motociclismo che porta il suo nome, deceduto martedì mattina all’ospedale di Bologna dove era ricoverato dal 27 dicembre. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Sono state tantissime le reazioni di piloti e colleghi che, in un modo o nell'altro, nel loro percorso hanno conosciuto Gresini: «Sono addolorato abbiamo perso un grande uomo: tutti i nostri pensieri sono per la famiglia, gli amici e i colleghi. (Ticinonline)

Dopo le voci circolate durante la serata di ieri, smentite dalla famiglia, questa mattina è deceduto l’ex campione del mondo di motociclismo Fausto Gresini. Così ti chiamavo e ti chiamerò per sempre, lasci un vuoto incolmabile e vivrai per sempre dentro tutte le persone che ti vogliono bene. (Terni in rete)

Lascia la sua squadra Gresini Racing fondata nel 1997 a Faenza, dove lavorano 70 persone. Un’emorragia cerebrale, complicazione dovuta al Covid-19, ha portato via Fausto Gresini. (Corse di Moto)

Gresini, il campione-manager che creava squadre e piloti. Dopo un lungo calvario ospedaliero, Fausto Gresini ha perso l’ultima sfida. Fausto Gresini si raccontava così a dicembre scorso, poco prima che gli venisse quella strana tosse. (FormulaPassion.it)

Il cesenate Lorenzo Savadori, pilota di Aprilia in MotoGp, seguito anche a livello personale da Fausto Gresini, ricorda così il suo mentore È iniziato così il testo dell’ultimo aggiornamento social sulle condizioni di Fausto Gresini pubblicato dal primogenito Lorenzo nella mattinata di ieri pochi minuti dopo la morte del suo papà campione. (Il Resto del Carlino)

“Pista difficile, ma bella, troppo bella, fantastica”, l’aveva definita una volta incrociando un gruppone di fans che lo aspettavano per una foto, un autografo, una battuta. Fausto e Melandri, Fausto e Capirossi e soprattutto Fausto e Simoncelli, il teatro del Mugello era il palcoscenico perfetto per raccontare al mondo che l’Italia del motociclismo è qualcosa di unico e irripetibile. (LA NAZIONE)