Disabili non meritevoli di respiratori. Gli Usa si ribellano: valore prezioso

Avvenire ESTERI

Le richieste di una presa di posizione chiara di Washington si moltiplicano, insieme alle cause nei confronti di alcuni Stati.

La mancanza di criteri che ribadiscano a livello nazionale il valore della vita delle persone disabili ha spinto 27 deputati e 5 senatori Usa a scrivere al dipartimento alla Sanità e alla Giustizia, invitandoli a fornire indicazioni chiare che proteggano le persone con disabilità. (Avvenire)

La notizia riportata su altre testate

Tra i criteri ci sono considerazioni di tipo intellettivo o discriminatorie nei confronti delle persone con disabilità. Il principio di “unicità” delle persone implica il rispetto della dignità dell’individuo, in qualsiasi condizione che è autentica garanzia della democrazia. (L'HuffPost)

Criteri che hanno suscitato l’allarme delle associazioni di difesa dei disabili. E hanno ragione, perché molti Stati lo affermano in modo abbastanza esplicito nei loro criteri”. (Fanpage.it)

Coronavirus: negli Usa più di dieci Stati starebbero valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti. Potrebbe interessarti anche: Coronavirus Usa, droni mostrano le metropoli deserte – VIDEO. (Inews24)

Pensiamo ai genitori o ai fratelli di disabili psichici, ragazzi con autismo, persone con sindrome di Down, anche solo un depresso grave. A lei, questa notizia, è giunta da fonti italiane; in Usa non ha trovato quasi nulla sui media principali. (Aleteia IT)

Queste linee guida vogliono essere uno strumento di aiuto al singolo medico di fronte alla pressione di dover scegliere chi attaccare al respiratore e chi lasciar morire. LEGGI ANCHE —> EMERGENZA CORONAVIRUS | I FARMACI DA NON USARE. (UniversoMamma)

L’Alabama è lo stato che ha redatto il documento più preoccupante, quello in cui si legge che “i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione“. Ma di “capacità cognitiva” o di “disturbo neurologico grave”, come discrimine nella scelta, parlano anche gli altri documenti federali. (Il Riformista)