Usa, «niente respiratori per i disabili». Più di 10 Stati scelgono chi salvare

Avvenire ESTERI

Nel suo documento intitolato Scarce Resource Management sostiene che i «disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione».

Al di là dei singoli documenti, negli Stati Uniti che cercano di prepararsi all’insufficienza di letti di terapia intensiva, si è già affermato un altro principio inquietante per i più vulnerabili.

Una infermiera esegue i test per il coronavirus in California - Ansa. (Avvenire)

Su altre testate

In Alabama non verranno intubati i pazienti con disturbi psichici. Il documento dal titolo Scarce Resource Management si legge che "i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione". (Tiscali.it)

È uno dei temi al centro della discussione negli Stati Uniti dove il Covid-19 si sta diffondendo in maniera esponenziale, a tal punto che l’Oms ha individuato lì il prossimo possibile focolaio dell’infezione, oggi nel nostro Paese. (Il Riformista)

Secondo quanto riassume un articolo di Avvenire, in Tennessee saranno le persone affette da atrofia muscolare spinale ad essere escluse dalla terapia intensiva. Negli Stati Uniti il numero dei contagi da coronavirus aumenta sempre più e nelle ultime ore è stata registrata un’impennata di casi positivi nello Stato di New York. (Fanpage.it)

Coronavirus: negli Usa più di dieci Stati starebbero valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti. Potrebbe interessarti anche: Coronavirus Usa, droni mostrano le metropoli deserte – VIDEO. (Inews24)

A lei, questa notizia, è giunta da fonti italiane; in Usa non ha trovato quasi nulla sui media principali. Se invece la pandemia fosse paragonabile a quelle del ’68 o del ’57, gli ospedalizzati sarebbero un milione, con 200mila pazienti bisognosi di terapia intensiva (Open). (Aleteia IT)

Ma la lista è lunga e fa spavento perché, di fatto, esclude le persone con disabilità dall’accesso alle cure, considerandole meno importanti delle altre. Tra i criteri ci sono considerazioni di tipo intellettivo o discriminatorie nei confronti delle persone con disabilità. (L'HuffPost)