Xi torna in Europa per dividerla dagli Usa

Limes ESTERI

Cinque anni dopo il suo ultimo viaggio in Europa, il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping ha visitato Francia, Serbia e Ungheria con due obiettivi precisi: rilanciare la proiezione geopolitica del suo paese nel Vecchio Continente e al tempo stesso spingere quest’ultimo a non sposare completamente la strategia degli Stati Uniti per frenare il progresso tecnologico di Pechin… (Limes)

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A distanza di cinque anni, il presidente cinese Xi Jinping torna in Europa e fa visita ai paesi di Francia, Serbia e Ungheria. Una triangolazione che potrebbe apparire curiosa, quantomeno interroga sui motivi che hanno spinto Xi a scegliere proprio questi interlocutori in un viaggio e un momento così importante per la diplomazia cinese. (Valigia Blu)

A due anni e mezzo dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, e nel pieno di una guerra che, in misure modi diversi, continua a produrre effetti disastrosi per l'Ucraina, la Russia e l'Europa, viene il sospetto che le cose sarebbero meno drammatiche se si uscisse dalla bolla di ipocrisia in cui tutti dicono di volere la pace ma in realtà (Inside Over)

L’ospite d’onore però è stato il cognac, usato non a caso per il brindisi. All’Eliseo Emmanuel Macron gli ha organizzato un banchetto con stelle dell’industria e dello spettacolo (da Bernard Arnault a Sophie Marceau). (Corriere della Sera)

Nessuna concessione alla Ue, dialogo con Parigi, intesa strategica con Budapest ed una vera e propria storia d’amore con Belgrado: l’appena conclusa visita del presidente cinese Xi Jinping consente di comprendere meglio l’approccio scelto da Pechino nei confronti dell’Europa, al fine di dividerla fra amici e nemici. (la Repubblica)

Secondo l’autorevole quotidiano, Xi avrebbe passato sei giorni tra Parigi, Belgrado e Budapest, per evitare il previsto inasprimento del conflitto commerciale con i 27. Riduttivo e tipicamente britannico il giudizio di Financial Times sulla ragione della missione di Xi Jinping in tre Paesi continentali, conclusa ieri 10 maggio a Budapest. (La Voce di New York)

Quando di un vertice internazionale se ne parla di più prima che questo avvenga, di quanto non se ne parli dopo, significa che i frutti dell’incontro non sono stati abbondanti. Molte espressioni di amicizia, tanti ricordi di storia passata ma, nella sostanza, pochi passi in avanti anche sotto l’aspetto puramente commerciale. (ilmessaggero.it)