Zaniolo bello di notte, Nicolò c'è sempre: «È stupendo, lo sognavo fin da bambino»

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Mi sento romanista al 100%, resto qui». Zaniolo bello di notte. «È stupendo, ho realizzato il sogno che avevo da bambino - dice a caldo -.

Maestro nel gestire gli uomini più complicati, José non ha avuto problemi a trovare lo spartito giusto per accompagnare Zaniolo verso la risalita.

Passi una caduta, in quel Roma-Juventus del 12 gennaio 2020, dopo una cavalcata imperiale, contro una squadra che dominava in Italia (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri giornali

E lo fa entrando nella storia: perché si tratta della prima coppa europea riconosciuta dalla UEFA e perché i giallorossi sono i primi a iscrivere il loro nome nell'albo della UEFA Conference League. Mourinho e Zaniolo scrivono la storia europea della Roma. (TUTTO mercato WEB)

“L’aspettavamo da anni, da troppo - dicono i tifosi -, grazie Mourinho, grazie ragazzi” Ma anche davanti al Colosseo e dentro il Circo Massimo dove la festa ha proseguito fino a notte inoltrata. (RomaToday)

E non si fermerà certo qui: praticamente all’alba c’è da accogliere il ritorno della squadra e dei tifosi, vittoriosi da Tirana. E pazienza se la partita, quella vera, si è giocata all’Arena Kombetare di Tirana e sul prato dell’Olimpico è stata solo trasmessa su sei maxi-schermi (oltre ai due tabelloni). (leggo.it)

OFFERTA I PRIMISSIMI. × Edicola digitale. L'edicola digitale è attualmente accessibile solo tramite dispositivi desktop e android. (Il Romanista)

LA FINALE Mourinho: «Scriviamo la storia» L'AVVERSARIO Feyenoord, Slot provoca: «La Roma di Mourinho fa solo. C'è una Roma che non ha dormito: chi sognando quanto successo poche ore prima chi perché ancora in strada. (ilmessaggero.it)

Da Zaniolo a Mourinho, o meglio, da Mourinho a Mourinho: l’Italia torna a vincere una coppa internazionale da quel 22 maggio del 2010, Madrid, Inter sul tetto d’Europa: in panchina c’era Mou, allora come ieri a Tirana quando il Feyenoord ha lasciato strada alla sua Roma Era scritto, c’è poco da dire. (La Stampa)