Niente respiratori ai disabili. Gli Usa danno un'agghiacciante immagine di sé

L'HuffPost ESTERI

Ma la lista è lunga e fa spavento perché, di fatto, esclude le persone con disabilità dall’accesso alle cure, considerandole meno importanti delle altre.

Il principio di “unicità” delle persone implica il rispetto della dignità dell’individuo, in qualsiasi condizione che è autentica garanzia della democrazia.

Tra i criteri ci sono considerazioni di tipo intellettivo o discriminatorie nei confronti delle persone con disabilità. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri media

Ma di “capacità cognitiva” o di “disturbo neurologico grave”, come discrimine nella scelta, parlano anche gli altri documenti federali. Chi salvare e chi no. (Il Riformista)

Secondo quanto riassume un articolo di Avvenire, in Tennessee saranno le persone affette da atrofia muscolare spinale ad essere escluse dalla terapia intensiva. Negli Stati Uniti il numero dei contagi da coronavirus aumenta sempre più e nelle ultime ore è stata registrata un’impennata di casi positivi nello Stato di New York. (Fanpage.it)

Cioè: volete essere curati o volete lasciare il posto "a chi ha più probabilità di sopravvivenza" o "maggiore valore per la società"? Il documento dal titolo Scarce Resource Management si legge che "i disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione". (Tiscali.it)

I criteri che le amministrazioni di più di dieci stati degli Usa avrebbero dato ai medici potrebbero escludere i più vulnerabili. Come riporta Avvenire, alcuni Stati federati degli Usa stanno valutando quali pazienti salvare in caso di insufficienza di letti in terapia intensiva. (Inews24)

LEGGI ANCHE —> EMERGENZA CORONAVIRUS | I FARMACI DA NON USARE. Anche in Italia le famiglie con disabili si sentono dimenticate e hanno paura. Per l’Alabama e altri stati degli USA i disabili “possono essere lasciati morire”. (UniversoMamma)

Pensiamo ai genitori o ai fratelli di disabili psichici, ragazzi con autismo, persone con sindrome di Down, anche solo un depresso grave. Se invece la pandemia fosse paragonabile a quelle del ’68 o del ’57, gli ospedalizzati sarebbero un milione, con 200mila pazienti bisognosi di terapia intensiva (Open). (Aleteia IT)